firenze- Trenta minuti per raccontare la deportazione degli ebrei toscani. E’ Un improvviso inverno, film realizzato da Mediateca con contributi della Shoa Foundation di Steven Spielberg, di Los Angeles, per narrare l‘impatto che ebbero nella società toscana le leggi razziali, prima, e le deportazioni, poi. Il documentario sarà trasmesso dal 13 al 15 ottobre alla Fortezza da Basso di Firenze, nell’ambito di ‘Dire e fare’. Farà parte della programmazione a ciclo continuo della sala cinematoggrafica allestita all’interno dello stand regionale e curata da Toscana Film Commission.
La proiezione di Un improvviso inverno avrà un duplice scopo: oltre ad offrire un esempio del lavoro svolto dalla Regione in sinergia con mediateca, servirà per portare nuovamente all’attenzione le vicende legate all’Olocausto ed alle persecuzioni nazifasciste. Il 27 gennaio, giorno internazionale della Memoria, si avvicina. Nel 2005 ricorrerà il 60° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz, ed in previsione dell’evento la Toscana, che da anni si distingue a livello europeo per la quantità e la qualità delle iniziative organizzate per far mantenere vivo nelle nuove generazioni il ricordo della Shoa, sta organizzando un programma denso di appuntamenti e destinato ad avere come apice il viaggio del ‘Treno della Memoria’, convoglio speciale che da quattro anni conduce direttamente ai lager nazisti centinaia di studenti toscani.
“Abbiamo scelto di affidare alle immagini di un documentario il ricordo della deportazione in Toscana – spiega l’assessore regionale all'istruzione, formazione e lavoro, Paolo Benesperi – perché spesso riescono a parlare più direttamente al cuore delle persone, in particolare alle nuove generazioni. E’ soprattutto ai ragazzi, infatti, che si rivolgono le iniziative promosse dalla Regione per celebrare il 27 gennaio. Vogliamo che il Giorno della Memoria non sia per loro soltanto una data del calendario, ma sia una vera occasione di riflessione e crescita personale”.
In Un improvviso inverno, i registi Giovanni Maria Rossi e Massimo Becattini raccontano, attraverso singole storie, il clima di paura e di tensione che seguì la visita di Hitler in Italia, la promulgazione delle leggi razziali, la speranza successiva all’armistizio dell’8 settembre, la deportazione vera e propria.
Sfruttando materiali inediti, si ripercorrono le tappe toscane del viaggio dei vagoni piombati, gli snodi ferroviari, i centri di raccolta di Renicci, vicino a Bagno a Ripoli, e Pitigliano. Fino all’arrivo ai lager. Dalle testimonianze dei sopravvissuti si passa alla loro difficoltà nel trasmettere il ricordo, alla certezza che sia comunque necessario raccontare.
Il documentario è stato distribuito a tutte le scuole, le biblioteche, gli enti pubblici della Toscana. (pp)