E’ la novità più importante del nuovo accordo triennale tra l’Azienda Sanitaria di Firenze e i medici di famiglia iscritti alla Fmmg, il sindacato più numeroso, firmato nei giorni scorsi. Con nuovi strumenti, orientati alla gestione coordinata dei tempi, si da spazio alla programmazione, soprattutto per quei soggetti che hanno una malattia cronica (ipertensione, diabete, asma e altre) e che rappresentano più del 35 per cento della popolazione fiorentina. Dal prossimo mese di gennaio Azienda sanitaria e medici di famiglia inizieranno la sperimentazione di un modello, il “chronic care model”, che è stato individuato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale di sanità, come sistema di cura efficace delle patologie croniche sulla base delle nuove esigenze della popolazione che sta progressivamente invecchiando e nella quale queste malattie rappresentano una vera e propria emergenza.
I medici di famiglia, infatti, conoscono i pazienti bisognosi di un trattamento medico particolare e continuo. Possono, in accordo con gli ospedali di riferimento, stilare un piano in modo da mettere il malato nella condizione di curarsi senza combattere con la burocrazia e le attese. Il paziente avrà un percorso sanitario chiaro e definito. Questa novità, porterà benefici all’intero sistema. Saranno ad esempio ridotti gli accessi al pronto soccorso. E’ ormai certo che il 60 % delle persone che si rivolgono al Dea degli ospedali, non ha patologie gravi.
Vengono selezionati con il codice bianco, cioè non urgente. Il nuovo sistema dovrà evitare gli affollamenti per le vere urgenze e permette al sistema di risparmiare risorse, tagliando tutte le prestazioni e i farmaci onerosi ma non necessari per la cura del malato. L’indirizzo voluto dall’accordo non è soltanto verso il risparmio ma sulla certezza che le terapie siano quelle necessarie perché il farmaco è qualcosa che fa bene se utilizzato bene ma può anche essere nocivo se male utilizzato.
Il medico di famiglia, ancora più che in passato, disegna il percorso sanitario ad hoc per il suo paziente, agevolandolo nell’accesso alle strutture, seguendolo per l’intero cammino, con una maggiore attenzione alla sua salute. Il suo ruolo, in questo sistema, acquista maggiore autorevolezza e responsabilità, garantendo una gestione ottimale del territorio come sede primaria dell’assistenza. Questo programma si inserisce nei piani della nuova Società della salute dove integrazione e risposte migliori ai cittadini devono essere le priorità assolute.