Nel corso dell’udienza di oggi per il processo per l’eccidio di Stazzema, in corso presso il Tribunale de La Spezia, i sindaci della città versiliese (dove nell’agosto 1944 furono trucidati 560 civili) e di Marzabotto accompagnati del vice-presidente del Parlamento toscano Enrico Cecchetti, hanno annunciato di aver scritto una lettera al capo dello Stato e per conoscenza al presidente del Consiglio dei Ministri ed a quelli di Camera e Senato per chiedere di rafforzare gli organici della Procura Militare de La Spezia al fine di poter concludere le indagini sull stragi nazi-fasciste in tempo utile a condurre i processi.
Una richiesta a cui ha subito aderito anche il sindaco della città ligure Giorgio Pagano. I sindaci di Stazzema e Marzabotto, rispettivamente Michele Silicati e Edoardo Masetti, assieme a Cecchetti scrivono così a Ciampi: “da anni siamo impegnati, assieme a moltissimi Enti Locali, nella pressante richiesta di “verità e giustizia” sulle stragi nazifasciste di civili del 1943-1945. Siamo profondamente convinti che sia un preciso dovere delle Istituzioni democratiche ad ogni livello impegnarsi a fondo per dare finalmente risposte concrete ai superstiti ed alle famiglie delle vittime.
Per questo abbiamo molto apprezzato e sostenuto l’impegno della Procura Militare di La Spezia che, pur in un contesto molto difficile, ha avviato approfondite indagini su molte stragi nazifasciste, dimostrando nei fatti che è possibile arrivare allo svolgimento dei processi, come quelli in corso sulle stragi della Certosa di Farneta di Lucca e su Sant’Anna di Stazzema. Proprio per questo e perché davvero i tempi per svolgere i processi sono molto stretti ci saremmo attesi il massimo sforzo per mettere in condizione la magistratura militare di fare al meglio il proprio lavoro.
Purtroppo questo non sta avvenendo. Le risorse umane impegnate sono molto limitate. Addirittura non c’è ancora la certezza che restino assegnati alla Procura di La Spezia i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria il cui comando scadrà tra poche settimane. Si tratta, riteniamo, di un debito che lo Stato ha maturato, per sua responsabilità, nei confronti non solo dei familiari delle vittime e delle comunità locali, ma della stessa coscienza civile degli italiani. Per questo ci sentiamo in dovere, per ciò che rappresentiamo, di far sentire forte e chiara la nostra voce.
Ci rivolgiamo con questa lettera alle massime Istituzioni del nostro Paese affinché vengano adottate misure, se necessario anche straordinarie, specifiche e transitorie, al fine di potenziare le Procure Militari che, come La Spezia, ne necessitano maggiormente per carichi di lavoro, con l’urgente assegnazione di giudici, collaboratori e personale amministrativo in soprannumero rispetto agli organici, per il tempo necessario a concludere, il più rapidamente possibile, le istruttorie e i possibili processi relativi ai crimini nazifascisti in Italia”.
(G. di I.)