Perchè la polizia stradale ha impedito indagine giornalistica ?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2004 09:56
Perchè  la  polizia  stradale ha  impedito indagine  giornalistica ?

Firenze, 6 ottobre 2004 - Come giornalisti e come cittadini siamo fortemente preoccupati per quanto è stato segnalato dalla trasmissione “Report” di Rai3, nella puntata di venerdì 1 ottobre 2004 dedicata alle vicende delle privatizzazioni. Ai giornalisti di “Report” che - per effettuare una inchiesta sulle tariffe autostradali e sul rischio di extraprofitti immotivati - stavano intervistando automobilisti di passaggio a un casello autostradale, una pattuglia della Polizia Stradale ha impedito di proseguire in quelle interviste.

L’intervento (una autentica censura contro il diritto dei cittadini a manifestare libere opinioni e contro il diritto-dovere dei giornalisti a svolgere con libertà il loro lavoro) è stato confusamente motivato con un sostanziale non gradimento da parte della Società Autostrade per quel tipo di inchiesta. Il testo integrale dell’inchiesta giornalistica (“Vivere di rendita”) è pubblicato sul sito di “Report” (www.report.rai.it) e chiunque può rendersi conto della gravità del fatto. Riteniamo che questa vicenda non debba passare sotto silenzio, ma - opportunamente verificata nei termini del suo reale svolgimento – possa e debba prestarsi per un adeguato intervento a difesa della libertà di informazione.

Sarebbe infatti di una gravità inaudita la circostanza che, in una democrazia, una azienda privata possa avvalersi addirittura di un corpo militare per ostacolare la libertà di informazione da parte di giornalisti che, oltretutto, lavorano per una testata del servizio pubblico televisivo. Ci appelliamo, in particolare, all’Ordine dei Giornalisti e alla Federazione Nazionale della Stampa affinché, negli ambiti delle rispettive competenze, si impegnino a ottenere in tempi rapidi piena chiarezza su questo specifico episodio, valutando anche ogni tipo di successiva azione a tutela di un bene così prezioso com’è la libertà di informazione.


per il gruppo di giornalisti di “Centopassi” (Mauro Banchini)

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