firenze- La Regione Toscana acquisterà il quantitativo di latte artificiale strettamente necessario per le esigenze dei reparti di ostetricia del Servizio Sanitario Regionale. Le Aziende non dovranno più consentire la fornitura gratuita del latte artificiale ai reparti. Questo allo scopo di evitare forme di promozione e commercializzazione impropria che possono avvenire tramite la distribuzione gratuita dei prodotti sostitutivi del latte materno da parte delle ditte produttrici. Nello stesso tempo questi prodotti sostitutivi saranno assicurati gratuitamente e con distribuzione diretta da parte degli ospedali a quella minima percentuale di mamme che non possono assolutamente allattare, in conseguenza di gravi patologie specifiche, individuate e accertate.
L’assessore Enrico Rossi ha annunciato la decisione a Chianciano Terme, nel corso del Convegno Nazionale della Rete degli Ospedali Amici dei Bambini UNICEF/OMS, nell’ambito del quale Regione Toscana e Unicef hanno siglato un protocollo di intesa per la promozione di iniziative a favore dell’allattamento al seno, in primo luogo iniziative di formazione del personale sanitario. “La promozione dell’allattamento materno – spiega l’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi – è una attività in cui la Regione Toscana si è impegnata profondamente in questi anni, anche sotto lo stimolo della circolare del 24 ottobre del 2000 dell’allora ministro della sanità Umberto Veronesi.
La vogliamo fare sul serio, partendo proprio dalle nostre strutture sanitarie e con il concorso professionale e culturale di tutti gli operatori sanitari e delle associazioni impegnate in questo campo. Vogliamo liberare i reparti di ostetricia da una pressione quotidiana operata dall’industria che produce latte artificiale e lo distribuisce gratuitamente nei reparti. Salvo poi praticare all’esterno prezzi anche tre volte superiori rispetto a quelli che si registrano in altri paesi europei. La scienza medica più aggiornata ci dice che il ricorso a questi prodotti è nella stragrande maggioranza dei casi del tutto inappropriato.
Al contrario l’allattamento al seno risulta sotto vantaggioso sia sotto il profilo psicologico e affettivo sia per la salute di mamma e bambino: il latte materno ha benefici effetti immunitari contro virus e batteri, ed è stato di recente dimostrato che i bambini allattati al seno hanno il 30% delle probabilità in meno di diventare, da adulti, delle persone obese. Inoltre l’allattamento previene il tumore al seno. E’ la salute di mamme e bambini che ci preme e ci spinge a decidere in questo senso.
Non vogliamo che i reparti ospedalieri vengano scambiati per luoghi di promozione commerciale”.
In Italia siamo ben lontani dall’obiettivo dettato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che è quello di raggiungere almeno la percentuale del 50% di bambini allattati esclusivamente al seno fino a 6 mesi. Nel nostro paese il 25% dei bambini vengono allattati fino a 1-2 mesi, il 15% fino a 3 mesi, il 10% fino a 4 mesi, il 16% fino a 5-6 mesi e appena 6% oltre i 7 mesi. Il 23% dei bambini non viene mai allattato al seno.
Le cose vanno meglio in Toscana.
Infatti da una indagine conoscitiva sul percorso nascita promosso dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2002 la Toscana risulta essere la regione in cui si allatta di più al seno: 32% dei bambini sono allattati al seno fino a sei mesi.
Un altro studio condotto in Toscana rileva che durante il ricovero inospedale 6 bambini su 10 vengono allattati al seno, il 10% usufruisce di alimentazione integrata con acqua o altri liquidi, il 24% è integrato con latte artificiale e il 7% è allattato solo artificialmente.
La possibilità di tenere il bambino in camera con la mamma (rooming-in) aumenta decisamente la probabilità di allattare solo al seno (69% contro 52%). Tra i bambini allattati al seno al rientro a casa l’84% continua a godere di questa buona “abitudine” a 3 mesi di vita. La percentuale scende al 63% a 6 mesi, al 38% a 9 mesi e al 21% a un anno. Una indagine svolta nella Asl 10 di Firenze nel 2001 ci dice che il 36% delle donne che hanno allattato dichiarano che una volta tornate a casa non hanno ricevuto nessun sostegno nell’allattamento.
Il sostegno è venuto solo nel 7% dei casi dal pediatra e solo nel 4% dei casi dal consultorio. La Regione Toscana ha posto l’allattamento al seno tra le priorità del Piano Sanitario Regionale, della Rete Materno-Infantile appena realizzata, ha istituito un Osservatorio Regionale composto da esperti e coordinato dall’Azienda dell’Ospedale Pediatrico Meyer e avviato una attività capillare di formazione degli operatori sanitari coinvolti e di sensibilizzazione, educazione e sostegno delle mamme.
All’Ospedale Peditrico Meyer inoltre esiste da oltre 30 anni la Banca del Latte umano, che interviene nei casi di prematuri e patologie gravi. Dal 1971 ad oggi ha ricevuto le preziose donazioni di 9000 mamme raccogliendo, anche a domicilio, 14.000 litri di latte materno (2000 l’anno). (sc)