«La decisione del tribunale amministrativo regionale della Lombardia potrebbe mettere in discussione la vendita delle farmacie comunali di Firenze». E' quanto sostiene la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci a proposito del verdetto del Tar della Lombardia che ha accolto il ricorso contro la vendita, da parte del Comune di Milano, delle 84 farmacie comunali alla tedesca Gehe. «Dovremo aspettare la sentenza - ha spiegato Gaia Checcucci - ma, seguendo questo filo di ragionamento, anche a Firenze bisognerebbe ripartire da zero: il Comune dovrebbe staccare un maxiassegno da circa 25 milioni di euro per rimborsare la "Comifar", da parte sua la società dovrebbe riconsegnare a Palazzo Vecchio le farmacie comunali».
«A Firenze, nonostante i nostri ripetuti appelli, si è optato per una soluzione che ha disatteso la legge - ha aggiunto la consigliera di Alleanza Nazionale - l'unica strada praticabile era un'asta per ogni singola farmacia con un diritto di prelazione da parte dei dipendenti, ovvero i farmacisti. In pratica una farmacia ad un farmacista. In questo modo, cioè, si sarebbe rispettata la legge speciale del 1991 che garantisce una leale e vera concorrenza. Al contrario si è preferito fare una scelta che, di fatto, ha aperto il mercato alle "colonizzazioni" da parte dei grandi gruppi».
«Senza poi dimenticare - ha proseguito l'esponente del centrodestra - la sentenza con la quale la corte costituzionale dichiarava illegittimo, e quindi incostituzionale, il passaggio della proprietà delle farmacie comunali ad un acquirente privato, quando quest'ultimo fosse anche una società distributrice di farmaci». «Siamo di fronte ad un rischio concreto - ha concluso Gaia Checcucci - tre anni fa, sulla privatizzazione delle farmacie comunali, avevamo sollevato più di un dubbio. Ora dobbiamo essere pronti a prendere in considerazione strade alternative.
Il rischio dell'ennesimo buco in bilancio è dietro l'angolo». (fn)