Il XXXVI Convegno Nazionale di Studi di Medicina Trasfusionale a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2004 22:50
Il XXXVI Convegno Nazionale di Studi di Medicina Trasfusionale a Firenze

E' organizzato da SIMTI - Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia a Firenze (presso Firenze Fiera, Palazzo Congressi e Palazzo Affari, Piazza Adua 1 50123 FIRENZE telefono 05549721 fax 0554973237), nel 50° Anniversario della fondazione della Società Scientifica da giovedì 30 settembre 2004 a domenica 3 ottobre 2004, offre un importante momento di confronto per gli oltre 1.000 esperti di Medicina Trasfusionale che hanno confermato la loro partecipazione. Proprio a Firenze il 27 luglio 1954 i pionieri del Sistema Trasfusionale italiano si ritrovarono per discutere problematiche scientifiche e organizzative di una affascinante e complessa disciplina medica che solo allora stava prendendo reale consistenza e piena consapevolezza di sé; in quella occasione decisero di fondare l'AICT - Associazione Italiana dei Centri Trasfusionali - che è stata fin da allora il riferimento professionale, scientifico ed etico del mondo trasfusionale italiano.



L'AICT è cresciuta da associazione di Centri Trasfusionali ad associazione di persone ed è diventata SIMTI - Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia.

La Medicina Trasfusionale e l’Immunoematologia costituiscono oggi le due facce della società scientifica.

Firenze diventa, ancora una volta, il palcoscenico per dare spazio e rilievo adeguati alla memoria e al recupero delle radici dando voce ai padri fondatori che spiegheranno come hanno vissuto e come vedono lo sviluppo tumultuoso della Medicina Trasfusionale.



Fra i vari temi di elevato valore scientifico, trattati da nomi di rilievo internazionale, alcuni rivestono particolare interesse per le prospettive future di radicale modifica organizzativa della terapia trasfusionale, quale quella prospettata dalla possibilità di sottoporre la membrana dei globuli rossi a trattamenti enzimatici, in grado di annullare le diversità dei gruppi sanguigni trasformandoli in globuli rossi O, quindi universali.

La realizzazione di questo progetto, già avviato sul piano sperimentale, segnerebbe il superamento di una barriera biologica ritenuta fino a oggi invalicabile, garantendo alla terapia trasfusionale semplificazione e sicurezza delle procedure di assegnazione del sangue e degli emocomponenti in generale.



Verranno, inoltre, affrontate le tematiche della sicurezza della trasfusione. Infatti, per quanto la terapia trasfusionale abbia raggiunto ormai un elevato grado di sicurezza sul versante delle malattie trasmissibili con il sangue e degli eventi avversi legati alla trasfusione, mai come ora c’è “richiesta di sicurezza”.

Come afferma il Presidente della SIMTI, Giuseppe Aprili «anche in questo campo la Medicina Trasfusionale nei prossimi anni dovrà lavorare duramente e su molti fronti per perfezionare un sistema già buono, ma che presenta ancora margini di miglioramento verso l’eccellenza».



Un aspetto che caratterizza in modo particolare questo XXXVI Convegno Nazionale è la presenza di un elevato numero di relatori e ospiti provenienti da Paesi di tutto il mondo. Una intera sessione sarà dedicata alla discussione con i colleghi europei sui temi della cooperazione e dell'organizzazione della Medicina Trasfusionale in Europa, mentre i migliori esperti internazionali interverranno anche nelle altre sessioni del Convegno.

Da segnalare, inoltre, che la Federazione delle Società scientifiche europee (EuroNet-TMS, European Network of Transfusion Medicine Societies) ha scelto la occasione del Convegno di Firenze per tenere una delle sue sessioni di lavoro, che si terrà giovedì 30 settembre 2004.



Ci sarà inoltre un momento di confronto con il mondo del volontariato dove interverranno tutte le Associazioni dei Donatori di sangue, AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue), FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue), FRATRES e CRI (Croce Rossa Italiana).

Il Presidente della SIMTI ricorda ancora la necessità di potenziare il progetto di impegno civile, di solidarietà, di progresso scientifico così da consentire, nei prossimi anni, alla Medicina e alla Chirurgia Italiane di poter disporre in ogni momento di sangue sufficiente a coprire i bisogni e qualitativamente rispondente agli standard più elevati.

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