Lo ha detto il presidente di Unioncamere Toscana Pierfrancesco Pacini in apertura del convegno organizzato oggi da Unioncamere Toscana, Regione Toscana e Infocamere all'interno di Firenze World Vision.
In Italia spendiamo per ricerca e sviluppo tecnologico appena l'1,11% e in Toscana siamo all'1,07% del nostro PIL, come si legge nell'intervento del vicesegretario generale di Unioncamere Enrico Ciabatti . Una percentuale bassa nel confronto con la Germania (2,52%), Stati Uniti (2,67), e la Svezia è al 4,27%.
Nel dato nazionale, la spesa pubblica è prevalente rispetto a quella privata, situazione che non ritroviamo negli altri paesi citati. La spesa realizzata in Ricerca & Sviluppo dalle imprese sul PIL è dello 0,55% in Italia (pari al 50% del totale), dell'1,75% in Germania (pari al 69% del totale), dell'1,87% negli Stati Uniti (pari al 70% del totale), dell'3,32% (pari al 78% del totale).
"Come Unioncamere Toscana da alcuni mesi stiamo realizzando un'interessante approfondimento e riflessione sui temi dell'innovazione e del trasferimento tecnologico", ha aggiunto Pacini, "affinché queste tematiche siano inserite attraverso la proposizione di progetti finalizzati ad una crescita ed innovazione del sistema economico".
Ed è in questo contesto che nasce e si sviluppa l'E-government, nell'obiettivo di un passaggio da una Pubblica Amministrazione dirigistica e burocratica ad una orizzontale e orientata al servizio e caratterizzata dalla collaborazione e dallo scambio di informazioni sia tra le sue componenti che con i cittadini ed il mondo le imprese.
Il Sistema camerale toscano si è mosso in questi anni, compartecipando alla realizzazione di numerosi progetti sia a livello nazionale che locale, assieme alla Regione.
Lo testimoniano i risultati dell'attività di Infocamere, la società di informatica delle Camere di commercio a sostegno dell'e-government,: 1.200.000 smart card rilasciate; 2.900.000 pratiche telematiche ricevute dal registro Imprese e 46.200.000 documenti ottici on line.
"La ripresa economica a livello mondiale è ormai da diversi mesi in corso -ha peigato il Vicesegretario generale di Unioncamere, Enrico Ciabatti- Partita nel 2003, nel 2004 si sta consolidando. Quest’anno la crescita del PIL complessivo del mondo dovrebbe attestarsi su un + 4,6%.
Tassi elevati di crescita li troviamo negli Stati Uniti (+4,5%), in Giappone (+4,4%) soprattutto in Cina (+8,5%). In Europa, purtroppo, stiamo inseguendo con affanno. Quest’anno si prevede un non soddisfacente 1,8%. Meglio sicuramente del +0,4% del 2003, ma non sufficiente per stare al passo delle economie più sviluppate o di quelle più dinamiche. In Italia la situazione è ancora più “complessa”; le previsioni, peraltro riviste al rialzo, parlano di un +1,2% per il 2004.
Questi dati oltre ad indicare che stiamo perdendo competitività e quote di mercato nel contesto dell’economia mondiale, confermano quello che realisticamente stiamo dicendo tutti in tutti i convegni: i mercati in cui operiamo non consumano più i nostri prodotti.
In altre parole più dirette: non riusciamo a vendere più i nostri beni e servizi, come qualche anno fa.
La maggior parte di questi elementi di criticità, richiamati in modo sintetico, hanno tutti un filo conduttore. Essi infatti ruotano intorno all’innovazione nelle sue più varie declinazioni: tecnologica, organizzativa commerciale, finanziaria.
Certamente in questi mesi ci siamo chiesti tutti quali fossero le determinati per un sano e durevole sviluppo. La ricerca, l’innovazione, il trasferimento tecnologico, l’internazionalizzazione, le infrastrutture materiali o quelle immateriali, il credito sono state sicuramente quelle più richiamate.
Come Unioncamere Toscana da alcuni mesi stiamo realizzando un’interessante approfondimento e riflessione sui temi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, così come sul Nuovo Patto per uno sviluppo qualificato e maggiori e migliori lavori in Toscana della Regione recentemente avviato, stiamo dando il nostro contributo affinché queste tematiche siano inserite attraverso la proposizione di progetti finalizzati ad una crescita ed innovazione del sistema economico.
Questo è il contesto in cui nasce e si sviluppa l’E-government, cioè quello di rispondere alla domanda crescente di una Pubblica Amministrazione più semplice, moderna, trasparente ed al servizio dell’utenza: cittadini ed imprese.
La creazione, per ciò che le compete, delle condizioni di favore per cui le imprese possano essere sempre più competitive.
L’obiettivo finale dell’E-government è il passaggio da una Pubblica Amministrazione dirigistica e burocratica ad una orizzontale e orientata al servizio e caratterizzata dalla collaborazione e dallo scambio di informazioni sia tra le sue componenti che con i cittadini ed il mondo le imprese. Ed è in quest’ottica che anche il Sistema camerale toscano si è mosso in questi anni, compartecipando alla realizzazione di numerosi progetti sia a livello nazionale che locale, in questo caso, assieme alla Regione.
Progetti che non seguono una propria strategia, ma che rientrano a pieno titolo in quella individuata a livello nazionale. Il riferimento è ai dieci obiettivi di legislatura sull’E-government ed agli 80 servizi prioritari per l’E-government ai cittadini ed alle imprese, che sono da considerarsi un chiaro quadro di riferimento anche per la nostra azione locale".