FIRENZE- “Fare sinergia” non è solo uno slogan. Manager, istituti di credito e professionisti, in prevalenza toscani, hanno portato a termine un’operazione di management buy out che permette di riportare nella nostra regione “la testa” della Galileo Vacuum Systems, una delle tre aziende al mondo in grado di costruire macchinari per la metallizzazione, sotto vuoto, di film plastico, carta e materiale plastico rigido. “Una volta tanto non parliamo di crisi – afferma l’assessore regionale alle attività produttive Ambrogio Brenna – e questo è un dato positivo.
La scelta di presentare questa operazione di management buy out nello Spazio dell’Innovazione allestito dalla Regione Toscana presso Firenze World Vision non è casuale. La Galileo Vacuum Systems è un’azienda che possiede una tecnologia di alta fascia ed è leader nel mondo nel settore del “vuoto dello spazio profondo”. Anche l’operazione finanziaria condotta dal pool di banche coordinate dalla Cassa di Risparmio di San Miniato, che vede protagoniste in grande maggioranza banche toscane, è sotto molti punti di vista innovativa.
Si basa sull’affidabilità del business plan e non sulle garanzie patrimoniali dei singoli. Un’operazione che come Regione Toscana apprezziamo, perché dimostra che nella nostra regione esistono le professionalità e le risorse che possono essere usate per operazioni di ristrutturazione e riaggregazione del tessuto imprenditoriale, anche con bassi investimenti iniziali. Penso a possibili fusioni ed integrazioni aziendali, a passaggi generazionali, a progetti di sviluppo e di rilancio, che possono interessare, in particolare, le PMI”.
La Galileo Vacuum Systems nata negli anni ‘30 come “divisione” della storica Galileo, fino al giugno scorso era interamente controllata dal Gruppo Fata di Torino, controllato a sua volta da Finmeccanica, San Paolo IMI e da un gruppo di industriali del nord Italia.
L’operazione d’acquisizione della Galileo Vacuum Systems ha un valore di 7,5 milioni di euro ed i due manager che l’hanno conclusa sono l’ex amministratore delegato, Pietro Profumo e l’ex direttore amministrativo, Eros Coli, che hanno assunto la carica di presidente ed amministratore delegato. Il Gruppo Fata resta nel nuovo assetto societario con una quota del 25%.
I due manager sono stati sono stati affiancati da un gruppo di professionisti toscani e da un pool di banche, coordinate dalla Cassa di Risparmio di San Miniato (2 milioni di euro), di cui fanno parte anche la Cassa di Risparmio di Prato (un milione di euro), Banca Etruria (un milione di euro), e Banca Intesa (un milione di euro).
Complessivamente il finanziamento bancario ammonta a 5 milioni di euro e si aggiunge ai 500 mila euro che i due manager hanno apportato direttamente. Il Gruppo Fata ha contribuito con i rimanti 2 milioni di euro. “Come manager – afferma il dottor Pietro Profumo, neo presidente di Galileo Vacuum Systems – abbiamo sempre creduto in quest’azienda e nel momento in cui l’azionista di riferimento ha dichiarato che quest’attività non era più strategica per il suo core business ci siamo fatti avanti.
La nostra azienda ha, oggi, 67 dipendenti, di cui buona parte sono ingegneri, un fatturato medio annuo superiore ai 18 milioni di euro ed un utile lordo di quasi 500 mila euro. Il nostro piano di sviluppo, sulla base del quale abbiamo ottenuto dalle banche il finanziamento, prevede di giungere nel 2008 ad un fatturato di 25 milioni di euro con un utile lordo di 750 mila euro ed 80 dipendenti. Oltre l’80% della nostra produzione è destinata all’export. I mercati strategici oltre all’Italia, sono Cina, India, ed Usa, mentre stanno emergendo Russia, Pakistan, Iran e Polonia”.
Un’operazione in cui è stato determinate anche il ruolo dei professionisti (Professor Silvio Bianchi Martini, Dottor Piero Bechini, Avvocato Daniele Taccetti), che hanno favorito i contatti tra Gruppo Fata, manager ed istituti di credito.
“Anche il nostro lavoro è stato svolto in sinergia – affermata l’avvocato Daniele Taccetti. Questo è il primo caso di management buy out che si realizza in Toscana dall’entrata in vigore del nuovo diritto societario e dimostra che queste non sono operazioni riservate solo a grandi aziende e che non necessitano di elevate risorse finanziarie proprie.
Alcuni degli istituti di credito della nostra regione stanno dimostrando disponibilità ad una diversa valutazione dei rischi, privilegiando le potenzialità di sviluppo delle imprese più che le risorse patrimoniali dei singoli. Le PMI che vogliono crescere e svilupparsi riteniamo possano trovare interlocutori interessati ai loro progetti”.