«Il progetto della tranvia a Firenze è antiquato, sbagliato, costoso nonché inutile». E' quanto ha detto il capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli che, ieri mattina, ha illustrato in una conferenza stampa «gli errori del progetto». Insieme a lui erano presenti anche il consigliere provinciale e segretario provinciale Udc Federico Tondi, il segretario comunale Paolo Tognoni, i consiglieri di quartiere Del Taglia, Bosi, Meli, Di Sepio, Rinaldi, Vanni della Camera di Commercio, Pierluigi Ferrara e Antonio Mocenni di Assindustria, Marco Squillantini di Confcommedrcio, Alessia Bettini di Confesercenti, Roberto Ciulli di Cna, rappresentanti della società di taxi Cotafi e della Misericordia di Rifredi.
«Ho pronta un'apposita mozione - ha spiegato Razzanelli - che gli altri colleghi di partito presenteranno a loro volta nelle loro sedi istituzionali. Chiediamo che venga effettuata una simulazione del percorso della linea 3 della tranvia ricorrendo all'uso di busvie, realizzate ad esempio con i new-jersey, per consentire il passaggio dei soli autobus da viale Europa a Careggi. In poco tempo, quindi, riusciremo a verificare in poco tempo la funzionalità del progetto.
La tranvia è un progetto che risale ad almeno 15 anni fa - ha ricordato il capogruppo dell'UDC - nato nella campagna elettorale tra Morales e Primicerio: se il primo aveva nel suo programma come candidato Sindaco la metropolitana, il secondo promise quella che definiva la "metropolitana di superficie". Una proposta che poi è rimasta nei programmi delle successive amministrazioni cittadine ma che è stata stravolta più volte con alcuni tratti del progetto originario che sono stati del tutto eliminati, segno che conteneva errori e ipotesi non concretizzabili.
Tuttora non esiste un progetto definitivo, tanto che si sta cominciando a lavorare sulla linea numero 1 senza neanche sapere come effettivamente saranno realizzate le linee 2 e 3. Già la linea 1, come abbiamo segnalato, presenta grossi problemi: non è stata pensata una fermata in corrispondenza dell'ospedale di Torregalli privilegiando invece l'Ipercoop di Ponte a Greve; la linea non passerà dall'Argingrosso dimenticando gli abitanti di questa zona di Firenze e preferendo, invece, servire i lavoratori notturni delle Cascine; la linea 1 poi creerà enormi problemi di traffico non appena passato il piazzale Vittorio Veneto».
Razzanelli ha poi elencato tutti i problemi che deriveranno dalla realizzazione della linea 3 della tranvia che unirà Careggi a Gavinana: «In viale Morgagni secondo i progetti la linea tranviaria costringerà a ridurre drasticamente lo spazio destinato ai marciapiedi e ai posti auto; la sede stradale verrà allargata dagli attuali 18 metri circa a 21,40 metri per poter ospitare al centro 7,50 metri di binari che sembrano comunque pochi per garantire la sicurezza della strada. Le banchine per salire e scendere dai tram sono state progettate in mezzo al viale per risparmiare spazio: ciò significa che gli utenti dovranno sempre attraversare la strada trafficata e i binari per poter accedere al mezzo pubblico.
Perché i pedoni possano farlo in sicurezza, dovranno essere installati nuovi impianti semaforici che rallenteranno il traffico, notevole in quel tratto di strada, già condensato in poco spazio e di conseguenza saranno quasi certi i continui ingorghi stradali. In tutte le altre strade attraversate dalla linea 3 la situazione sarà molto simile: in via Vittorio Emanuele verranno eliminati 50 posti auto, la metà degli attuali, il treno passerà a 2,5 metri dalle abitazioni e a pochi centimetri dai pedoni; stessa cosa in via Corridoni con la totale eliminazione dei posti di sosta per le vetture e una tranvia che occupa 4 metri dei 10 totali della sede stradale.
Anche in via Tavanti verranno tolti i posti auto e in questa strada come in via Guasti e in via dello Statuto dovranno essere eliminati gli alberi per risparmiare spazio. E poi ancora la banchina centrale in piazza Leopoldo, percorsi pedonali e automobilistici stretti e pericolosi nel sottopasso dello Statuto, una corsia unica per attraversare il Mugnone e così via per tutto il resto del tratto della linea 3 che resta ancora in gran parte da progettare. Tanti problemi per la viabilità - ha aggiunto il capogruppo dell'UDC - che creeranno caos e costeranno 600 miliardi per peggiorare una situazione già allo stato attuale problematica.
Il tutto per risparmiare pochi minuti di viaggio: i tram, infatti, sono molto rumorosi e per non sfondare il tetto di decibel imposto dal nuovo piano acustico del Comune di Firenze dovranno andare ad una velocità ridotta. I binari a terra, poi, rappresentano un rischio per i motorini e le biciclette. I taxi, gli autobus e le ambulanze dovranno far la coda con tutte le altre macchine e non è possibile che il traffico privato diminuisca del 30-40% in modo da sopperire a quel 30-50% di riduzione del manto stradale sacrificato alla realizzazione della tranvia».
«Questo progetto - ha concluso Razzanelli - è inadeguato per Firenze e il sindaco La Pira, quando eliminò il sistema tranviario, fu molto più lungimirante di quanto non lo sia l'amministrazione dei nostri giorni: tram e auto non possono convivere. Il Comune dice che non si può tornare indietro o verranno persi 600 miliardi di vecchi lire di finanziamenti. Ma è una bugia: al Ministero, infatti, mi hanno informato che gli stessi soldi finanziati potrebbero essere utilizzati per altri scopi sempre legati alla viabilità cittadina».(mr)