Questo il testo dell'intervento del consigliere di Alleanza Nazionale Jacopo Cellai: «Che i cattolici in questa città non siano mai stati trattati con i guanti d velluto non è certo una novità. Basta pensare al degrado in cui sono state lasciate Santo Spirito, il Duomo, Santa Maria Novella e Santa Croce. E soprattutto basta ricordare lo sdegno e l'arroganza con cui il sindaco Domenici rispose a monsignor Verdon e poi a padre Di Marcantonio, rei di aver criticato l'operato della sua amministrazione.
Le nostre speranze di essere salvaguardati e tutelati come cattolici in seno all'amministrazione comunale sono rimaste fino ad oggi nelle mani della Margherita, le cui difficoltà parevano giustificate dal ruolo egemone dei DS. Ma Lunedì scorso abbiamo avuto prova del contrario. Di fronte alla elementare e naturale richiesta del centrodestra di apporre un Crocifisso in aula il gruppo della Margherita ha votato compattamente contro. E nessuno può credere che il no sia legato al fatto che la discussione richiesta da sinistra prima della votazione non ci sia stata.
Perchè allora sarebbe stato naturale un voto di astensione. L'esponente della Margherita che ha parlato a nome del gruppo ha dichiarato che il Crocifisso non è un simbolo di pace. Lo è la colombina col ramoscello d'ulivo, ma il Crocifisso no. E' il momento che i cattolici di Firenze che hanno avuto fino ad oggi sincera fiducia verso il centro-sinistra si rendano conto di non essere affatto rappresentati e comprendano che anche sulle questioni più significative come il Crocifisso chi li dovrebbe salvaguardare sposa a pieno le tesi della sinistra più laica e lontana dalla sensibilità cattolica.
Pertanto invierò a tutte le parrocchie fiorentine una copia dell'estratto del verbale della seduta di lunedì scorso in modo che sacerdoti e parrocchiani leggano con i propri occhi lo schiaffo ricevuto in consiglio comunale. Sarà un opportuno momento di riflessione».