"Siamo la prima regione a farlo -spiega Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana, nella propria newsletter settimanale- Siamo stati costretti a farlo, altrimenti sarebbe entrata in vigore la permissiva sanatoria del governo. La nostra è una legge coerente con le indicazioni della sentenza della Corte Costituzionale e con l’intera battaglia fatta contro la logica del condono proposto dal governo. La nuova legge regionale sul condono edilizio sarà molto più restrittiva e più onerosa di quella nazionale.
In Toscana non sarà consentito condonare nuove costruzioni, ampliamenti superiori a 100 metri cubi per le abitazioni e 300 metri cubi per gli edifici produttivi e commerciali. Non si potrà condonare nelle aree demaniali o soggette a vincoli o in contrasto con le destinazioni d’uso. Sarà possibile condonare abusi di ampliamento e ristrutturazione non superiore ai 100 metri, pagando il doppio dei normali contributi di costruzione. L’Italia del condono si divide un due: da una parte le regioni del centrodestra che aderiscono alla logica governativa di un condono tollerante, che di fatto premia chi non ha rispettato le regole; dall’altra le regioni del centrosinistra che invece approvano provvedimenti restrittivi e limitativi.
Sono due logiche con differenze profonde, due modi di concepire il governo pubblico e l’uso del territorio. Il territorio della Toscana è conosciuto e amato in tutto il mondo per la sua bellezza e la sua armonia: dobbiamo difenderlo e tutelarlo da interventi scriteriati che sono veri e propri attentati all'ambiente. Con questa nuova legge, da oggi abbiamo uno strumento in più".