Dopo un lungo iter burocratico-amministrativo, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha autorizzato la pubblicazione per il riconoscimento della sigla DOP (Denominazione Origine Protetta) per l’olio prodotto sulle colline fiorentine. Fra le zone di produzione interessate dalla tutela e valorizzazione di questa specifica varietà di olio, anche Sesto Fiorentino, da sempre attenta alla valorizzazione dei prodotti di qualità del proprio territorio.
Nella pubblica audizione indetta dal Ministero per il 10 settembre alle ore 10.30 presso l’auditorium della Camera di Commercio di Firenze, e a cui sono invitati gli olivicoltori delle province di Firenze e Prato, verrà discussa una proposta di disciplinare.
Negli otto articoli della bozza (redatta ai sensi del Reg. CEE 2081/92) si individuano in dettaglio, oltre alle caratteristiche chimiche e organolettiche dell’olio DOP, anche l’esatta delimitazione della zona di produzione e le specie di “cultivar” (varietà di olive) ammesse. Infatti l’olio DOP dovrà provenire per almeno l’80% dalla frangitura da piante “Frantoio”, “Correggiolo”, “Moraiolo”, “Leccino” e “Pendolino”, da soli o congiuntamente, e, per un massimo del 20%, da piante di altre varietà tradizionalmente coltivate nella zona.
Le olive dovranno essere raccolte entro e non oltre il 31 dicembre, e la raccolta dovrà avvenire a mano o con “sistemi meccanici che garantiscano l’integrità del frutto”, con esclusione delle olive cadute a terra prima dell’inizio della raccolta. La conservazione, poi, dovrà avvenire in appositi contenitori forati in strati che non superino i 30 cm e il limite di produzione olearia a pianta non potrà superare i 3,5 kg / pianta, per un massimale non superiore a 900 kg / ettaro. Le “operazioni di trasformazione” devono essere necessariamente effettuate nell’ambito della zona di produzione e l’estrazione dell’Olio Extravergine di Oliva “Colline di Firenze” - “Denominazione di Origine Protetta” (questo il nome dell’olio Dop che dovrà apparire con chiarezza sulle confezioni) dovrà essere effettuata, dopo il lavaggio delle olive con acqua a temperatura ambiente, solo con metodi fisici che non alterino le caratteristiche chimiche e organolettiche.
Infine, l’olio dovrà essere imbottigliato entro tre mesi dalla notifica di avvenuta idoneità.
L’olio che corrisponderà a queste caratteristiche, dunque, dopo secoli di onorato servizio a partire dal Medioevo (epoca a cui risalgono le prime fonti scritte e iconografiche) passando per le tavole e le officine della cinquecentesca Signoria fiorentina fino ad oggi, potrà vantare l’ambìto riconoscimento, significativo volano per una maggiore diffusione e commercializzazione dell’olio delle nostre colline di Monte Morello a livello nazionale e internazionale.