"Ho letto sulla stampa le dichiarazioni rilasciate ieri da Giorgio Spini, appena dopo la consegna del Fiorino d'Oro. Dichiarazioni in cui sembra giustificare l'omicidio di Giovanni Gentile. Se queste parole sono vere, chiedo a Giorgio Spini di scusarsi non solo con i familiari di Gentile ma anche con tutti i fiorentini e gli italiani. Altrimenti chiederò con una mozione in consiglio comunale al sindaco Domenici di revocare il Fiorino d'oro". E' quanto dichiara il consigliere comunale di An Giovanni Donzelli all'indomani della celebrazione del 60° anniversario della Liberazione che si è svolta ieri nel Salone dei Cinquecento.
"Spini, come storico, dovrebbe sapere che il Comitato di liberazione nazionale stigmatizzò immediatamente l'omicidio di Gentile. Che dopo 60 anni, Spini sia più spietato del Cln quando ancora era in corso la guerra è davvero paradossale". Donzelli replica anche alle dichiarazioni rilasciate ieri da Giuseppina Fanciullacci riguardo all'ipotesi di una targa in ricordo di Gentile. "Credo che le frasi della sorella di chi ha sparato a Gentile non siano da prendere neanche in considerazione. Ho rispetto per l'età e per i soprusi che ha vissuto lei e la sua famiglia durante l'epoca del fascismo.
Ma se si parla di Gentile - conclude Donzelli - la famiglia Fanciullacci non è certamente dalla parte delle vittime". «Le dichiarazioni di Giorgio Spini su Giovanni Gentile sono sconcertanti, figlie di quel pretesto che negli anni 70 giustificò più di un assassinio politico da parte di estremisti e terroristi di sinistra». Non usa mezze parole, il Consigliere Regionale di Alleanza Nazionale Achille Totaro. «Trovo sconcertante – prosegue Totaro – che questa città dove si fanno proclami pacifisti e contro la pena di morte attribuisca il Fiorino d’Oro a un uomo che porta avanti le stesse motivazioni con cui generazioni di terroristi e di estremisti di sinistra hanno aggredito ed eliminato l’avversario politico, al grido di ‘uccidere un fascista non è reato’ o ‘se vedi un punto nero spara a vista, o è un carabiniere o è un fascista’.
Questa città si finge non violenta e poi che fa? Premia slogan che spesso hanno fatto da preludio agli omicidi di giovani e appartenenti alle forze dell’ordine, magistrati, giornalisti o intellettuali».
Ma al di là delle dichiarazioni dell’anziano storico Spini, secondo Totaro c’è altro di più grave: «Il tutto è ancor più grave perché le parole di Spini sono probabilmente condivise dal sindaco Domenici e dalla sua Giunta, dal momento che nessuno dei governatori di Palazzo Vecchio ne ha finora prese le distanze».
«Mi domando – conclude Totaro – come si possa in questa nostra città fare battaglie contro la pena di morte e poi vedere i nostri amministratori che plaudono e giustificano l’assassinio di un filosofo settantenne».
(mr)