firenze- I dati preliminari 2003 raccolti dalle Regioni con l’Istituto Superiore di Sanita’ e il dipartimento per la prevenzione del ministero della Salute, mostrano un calo dell’1% nel ricorso all’aborto rispetto al 2002, 132.795 rispetto a 134.106. Un dato che non puo’ che fare sperare ancora in meglio, e che sembra miracoloso visti i limiti imposti dalla legge e il blocco cultural-ideologico che, per esempio nella scuola dell’obbligo fin dai primi anni, rende la materia un tabu’.
Se consideriamo che il tasso abortivo e’ di circa il 10 per mille in generale, e del 30 per mille nelle donne extracomunitarie, vuol dire che mediamente le donne piu’ informate (e le italiane lo sono sicuramente rispetto alle extracomunitarie) sono molto piu’ attente e previdenti.
“Ma cosa c’entra il ticket con l’aborto? Questo collegamento mi sembra prima di tutto offensivo”. E’ questa la prima, immediata reazione dell’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi di fronte alla “bufera” agostana suscitata dal senatore forzista Antonio Gentile (e sostenuta dal ministro della sanità Girolamo Sirchia) sulla legge 194.
“Il ministro Prestigiacomo – continua l’assessore Rossi – ci invita a non prendere sul serio questa uscita. Il fatto è che si tratta di problemi molto seri per migliaia di persone e non si può far finta di niente. Stiamo ai fatti: le ricerche più recenti ci dicono che in Italia il ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza continua a diminuire progressivamente dal 1982 ad oggi, con un calo complessivo del 44%. In Italia i tassi registrati sono inferiori a quelli dei paesi più evoluti, come Francia, Norvegia, Regno Unito, Svezia, Stati Uniti.
La diminuzione del ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza interessa anche la Toscana, che nel 2003 ha contato 8000 interventi, contro gli 8162 del 2002 e gli 8186 del 2001”.
“Di nuovo – prosegue l’assessore – il pensiero e il governo conservatore tornano all’attacco di importanti conquiste di civiltà, l’interruzione volontaria di gravidanza come la fecondazione assistita. Siamo di fronte ad un fondamentalismo di destra che strizza l’occhio alla gerarchie ecclesiastiche, che da tempo, mi sembra, hanno preso le distanze da questo governo”.
“Sono convinto – conclude Enrico Rossi – che i dati in nostro possesso dovranno essere osservati attentamente. Soprattutto quelli che riguardano la sempre più numerosa popolazione di donne immigrate nel nostro paese, tra cui si rilevano i tassi più alti di ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza. Ma, ancora una volta, che c’entra tutto questo con il ticket? Se mai ci sarà bisogno di investire ancora di più in informazione, comunicazione, cultura e prevenzione. E’ quello che stiamo facendo in Toscana con una attenzione costante al percorso nascita in tutte le nostre strutture”.
«Una tradizione che fortunatamente continua: dal professor Antonini all'attuale primario, il professor Masotti, la geriatria dell'ospedale fiorentino di Careggi resta un fiore all'occhiello della sanità nazionale».
Questo il giudizio del consigliere regionale di Alleanza Nazionale Achille Totaro, dei consiglieri comunali Stefano Alessandri e Giovanni Donzelli che questa mattina, insieme al consigliere provinciale Guido Sensi ed ai consiglieri di Quartiere Calderoni, Moretti e Poma, si sono recati in visita a questo reparto. «Obiettivo dell'iniziativa - hanno spiegato - è quello di vigilare sulla funzionalità degli ospedali e dei servizi agli anziani nel mese di agosto». «Ho verificato di persona - ha spiegato Totaro - l'eccellente trattamento riservato ai pazienti di questo reparto e la grandissima attenzione che viene loro riservata in termini di cure e di assistenza.
Merito dell'équipe medica e paramedica egregiamente organizzata e del livello di professionalità raggiunta lavorando con malati particolarmente difficili, che alle normali patologie uniscono un'età avanzata. Il previsto spostamento della struttura a San Luca e la necessità di incrementare alcuni dei servizi dovrà essere un motivo per migliorare la qualità del servizio». «E' altresì importante che i servizi come la terapia intensiva geriatrica siano mantenuti - ha rilevato Stefano Alessandri - in questi casi non si tratta di duplicazioni onerose ma di indispensabili strumenti a disposizione di soggetti che hanno bisogno di attenzioni particolari.
Analogo discorso può essere fatto per il reparto di riabilitazione da ictus: la sua chiusura anche temporanea per il periodo estivo, potrebbe essere esclusa nei prossimi anni consentendo interventi mirati e tempestivi che gioveranno certamente al recupero funzionale e psicologico dei pazienti». «Questo reparto - ha sottolineato Giovanni Donzelli - è una ricchezza da valorizzare e vanta un patrimonio professionale umano che non deve essere perduto, come invece spesso accade nella sanità toscana e italiana.
Sarebbe anzi il caso di fornire ai medici di base maggiore informazione su questa realtà: proprio gli anziani costituiscono una considerevole quota dei pazienti in carico ai medici di famiglia, spesso con patologie confuse o sovrapposte che hanno bisogno di approfondimenti e di un tempo adeguato per poterle affrontare adeguatamente. Quanto al personale paramedico, avendo maturato una specializzazione importante con gli anziani e con il reparto, è necessario che resti a svolgere questo compito proprio qui».
«Controlleremo che questo reparto non debba subire danni o ridimensionamenti nel corso del trasferimento a San Luca - hanno promesso gli esponenti di AN - e che la sanità toscana si muova per garantire livelli di qualità sempre maggiori e per valorizzare le proprie risorse, umane e tecniche».