Settimana di fuoco, con eventi per tutti i gusti, da trascorrere tranquillamente – e senza fretta – sull’Amiata. Si può degustare di tutto, i cibi tradizionali toscani, nelle varie sagre: la sagra della trippa a Vallerona, Roccalbegna, dal 12 al 16, quella della panzanella, a Semproniano, dal 12 al 22, quella del biscotto salato e del melatello a Roccalbegna dal 13 al 16.
Concerti e spettacoli non si risparmiano: quasi tutte le sere balli danzanti, il “Don Chisciotte” per marionette di Oltreilponte Teatro a Piancastagnaio il 10 agosto alle 21.30 e, a Saragiolo, lo spettacolo del Gruppo Teatro “Eravamo così, poi arrivarono le sigarette e il boogie-boogie”.
A Piancastagnaio, ancora, fuochi artificiali il 14 e concerto dell’Orchestra di Leopoli nella chiesa di Santa Maria Assunta il 15 alle 21.30, in attesa dei grandi festeggiamenti per il Palio, che si corre come sempre il 18 alle 19.
Il 10 agosto, per festeggiare San Lorenzo, grande festa a Pescina, in onore del patrono e grigliata sotto le stelle dalle 16.30 in poi al II Rifugio Cantore; trampolieri, giocolieri e musicisti per le vie di Abbadia San Salvatore nel Teatro dei Due Mondi; Enrico Brignano allo stadio il 12 e i due grandi concerti del festival estivo: il Reverendo Lee Brown and Freedom Family in viale Roma l’11 agosto e il recital di armonica a bocca di Angelo Adamo il 13 nella chiesa della Madonna del Castagno.
Concerti e spettacoli tutte le sere anche a Castel del Piano: teatro di strada con i Camelot il 10, rappresentazione teatrale della contrada Il Borgo l’11, l’Ensemble Barocco nella chiesa di San Leonardo il 12, concerto degli allievi della scuola di musica e serata di magia il 13, concerto di Ferragosto con la banda Rossini e scarpinata in vetta il 14.
Toscana delle Culture presenta i concerti per Calici di Stelle a Cinigiano il 10, un Tributo a Giorgio Gaber ad Arcidosso l’11.
Appuntamenti tradizionali, meno profani, i seguenti: la Festa dell’Annunziata sul Monte Labbro, con l’annuale riunione degli adepti di Davide Lazzaretti, la notte del 14 agosto, al lume delle stelle; i fuochi della notte della Madonna a Castiglion d’Orcia il 14; il tappeto floreale a Saragiolo e il Palio, sempre il 14, e feste varie a Montelaterone il 14 e il 15.
A Saragiolo, la mattina del 14 agosto, a partire dalle 7 e fino a tarda sera, tutta la popolazione si adopera per realizzare un tappeto lungo circa 200 metri con trucioli di segature colorati. Il tema del tappeto è una rappresentazione religiosa dedicata all’Assunta. Alle 21, processione sul tappeto. A Montelaterone, invece, le tre contrade scendono in processione fino alla Pieve ad Lamulas, portando offerte in chiesa e quindi corrono il Palio.
La Casa Museo di Monticello Amiata - piccolo chentro medievale nei pressi di Cinigiano è un'isola della memoria.
Arteficia Necessaria offre dall'11 al 13 Agosto l'opportunità di conoscere, vivendoli, i segreti che la Casa Museo conserva.
Tre giorni che saranno come un viaggio nel tempo verso la fine dell'ottocento. A Monticello sarà possibile riscoprire le tradizioni di una cultura rurale e contadina che rischia ormai di essere dimenticata.
Si parte Mercoledì 11 Agosto dalle ore 17, con una dimostrazione pratica di come si facevano un tempo il formaggio, i biscotti salati, e il pane. Le lavorazioni saranno accompagnate dalla degustazione dei vini locali, vini veri di cantina, per riscoprire sapori lontani dalle moderne tecniche enologiche.
La giornata si concluderà "a veglia" con gli anziani ad inseguire parole e ricordi.
Giovedì 12 agosto, sempre alla stessa ora, bimbi e ragazzi potranno divertirsi scoprendo vecchi giochi e giocattoli come la trottola, la lastra, la campana. I grandi potranno seguire la presentazione del libro"l'Antichef" con la partecipazione dell'autrice Letizia Nucciotti. In serata di scena lo spettacolo teatrale "Italiani Cìncali!" di Nicola Bonazzi e Carlo Perrotta, prodotto dal Teatro l'Arginale e organizzato nell'ambito del Festival Toscana delle Culture; lo spettacolo sarà ambientato nello slargo di Via del Popolo.
Venerdì 13 Agosto è la giornata principale.
Nel tardo pomeriggio, il centro storico di Monticello Amiata si animerà degli antichi mestieri e alla sera sarà allestita nella piazza la cena di fine ottocento con ricette della
tradizione locale.
Tutto il borgo vecchio verrà aperto ai visitatori. In mostra ci sarà la vita di un tempo attraverso percorsi nelle vecchie cantine, ma soprattutto attraverso le opere degli artigiani: il falegname, lo "scalaio", il ciabattino. Attività lontane riprenderanno vita: persone intrecceranno i vimini, altri faranno il sapone, ci sarà anche l'arrotino.
Si animerà anche al suo interno la Casa Museo, con donne che prepareranno la pasta, cuciranno vestiti e ricameranno a mano. Infine la cena con piatti poveri, ma gustosi, accompagnata dai poeti estemporanei e dal suono di una fisarmonica, e il grande cantastorie Eugenio Bargagli.
La manifestazione è organizzata dall'Associazione Culturale Casa Museo nell'ambito di Amiata in Mostra con la collaborazione della Comunità Montana dell'Amiata, del Comune di Cinigiano e della Pro - Loco Monticello.
Casa Museo di Monticello Amiata
Via Grande - Monticello Amiata -Cinigiano (GR) Tel.
0564-993.407 - 0564-992.777 Pro Loco
LA CASA MUSEO, piccolo museo etnografico, vale da sola una visita a Monticello. Rappresenta un attimo soltanto di un mondo che si va chiudendo di pari passo con l"avanzare del mondo tecnologico.
Il primo nucleo di oggetti e la prima mostra risalgono al 1981, ma il museo ha assunto l'attuale definizione intorno al 1988/89.
La raccolta ha avuto origine durante l'edizione del 1981 della 'Festa della castagna' , che si celebra a Monticello Amiata intorno ai primi di ottobre di tutti gli anni.
In quell'occasione l'Associazione Pro-Loco organizzo una mostra di oggetti relativi alla raccolta e alla lavorazione delle castagne.
In seguito la mostra fu allargata ad altri temi, sempre attinenti la vita rurale locale, grazie al flusso di oggetti che gli abitanti del paese fornivano in maniera quasi completamente spontanea.
L'esposizione comprende una collezione di oggetti di arredamento e di uso domestico, di attrezzi relativi al lavoro dei campi, del bosco ed alle attività artigianali tipiche dell'alta collina e della montagna.
Di questi circa 300 sono stati sistematizzati ed hanno avuto una prima catalogazione.
Ora e' un piccolo museo etnografico che documenta la vita domestica quotidiana ed il lavoro in un paese di alta collina alla fine dell'ottocento.Il Museo si articola in due sezioni espositive distinte.
Una prima sezione è ospitata in due stanze, camera e cucina arredate con utensili originali raccolti "in loco": il focolare è pronto per essere acceso, il catino di coccio dove si lavano i piatti attende sulla mensola, il "naspo" è appoggiato in un angolo; nella camera la culla di vimini e la vecchia bambola sul canterano ricordano bambini dagli occhi stupiti.
La seconda sezione, ospitata nei locali sotterranei alla casa, in un ex frantoio è suddivisa per settori e raccoglie attrezzi legati ai mestieri: il lavoro in campagna, nel castagneto, la trebbiatura, il ciabattino.
Ci sono:
mazzanghera, falcione, scarpe con le bullette. L'antico frantoio è stato ricostruito e la poderosa macina di pietra campeggia nella stanza.
Si tratta di un museo singolare, non tanto per la natura degli oggetti che ospita, quanto per la ricostruzione totale di un ambiente e di un'atmosfera d'epoca.
MONTICELLO AMIATA
Situato su uno dei colli occidentali del Monte Amiata Monticello è circondato da centinaia di ettari di bosco di castagni e di conifere.
Numerosi sono i punti panoramici, raggiungibili percorrendo antichi sentieri, che si aprono sulla Maremma fino al mare e sulle valli dell"Orcia e dell"Ombrone.
Monticello è la porta di accesso alla riserva naturale regionale di poggio all"Olmo.
Il centro storico di Monticello Amiata risale al risale al 1242, anno in cui i Monaci Benedettini dell"abbazia di S.
Salvatore concessero questo colle roccioso, posto a 735 metri sul livello del mare, ai loro fedeli sudditi, per costruire un nuovo paese dopo la distruzione di Montepinzuto in seguito ad un incendio.
Una edificazione che seguì un preciso piano urbanistico: la Chiesa del punto più alto , due porte orientate una a nord e una a sud, ed una via centrale che le univa interrotta dalla piazza della chiesa.
Dalla vie principali partono le vie laterali, vie che sono messe a loro volta in comunicazione da i chiassi: viuzze trasversali che interrompono il susseguirsi delle case.
Le prime notizie risalgono all'860, quando apparteneva all'Abbazia di San Salvatore.
Prima Berengario I l'8 dicembre del 915, poi Re Arnolfo il 24 febbraio 996 e infine il 5 aprile 1037 l'Imperatore Corrado II, confermarono Monticello alla stessa Abbazia.
Gli abati amiatini controllarono il castello fino al 1313 e della loro potesta' testimonia una lettera dell'Imperatore Arrigo VII contro Siena guelfa, notificata agli abitanti di Monticello. Come altri paesi della montagna, cedette alle garanzie senesi solo dall'inizio del XV secolo e dal 1413 e' Capoluogo di Giurisdizione Civile della Repubblica, mantenendo un Potesta' fino al passaggio, nel 1837, sotto il vicariato di Arcidosso.
Dal 1559 Monticello e' integrato al Granducato.
La cinta muraria presentava due porte contrapposte, una detta Porta Grande, o Monticelli a sud, e l'altra Porta Piccina, o San Francesco, a cinque bastioni dei quali ne rimangono solo due a Nord dell'abitato. Nei pressi della Chiesa del Lampino e attraverso una folta vegetazione, si possono raggiungere le cosidette Buche degli Zingari.