Il Consiglio provinciale ha approvato con 19 sì ed 8 no (la Casa delle Libertà) una mozione di Rifondazione Comunista dove si invita la Giunta, in accordo con le iniziative dell’Upi e dell’Anci, a valutare la possibilità di praticare la disubbidienza civile verso l’attuale manovra del Governo sulle misure di contenimento della spesa delle autonomie locali e di promuove una serie di assemblee pubbliche per informare la popolazione su questi provvedimenti. Parere favorevole è stato espresso dal capogruppo dei DS Gori “E’ una materia su cui noi insisteremo nei prossimi tempi alla ripresa dell’attività istituzionale perché, oltre al provvedimento di contenimento della spesa, anche la proposta di Dpef da parte del Governo è materia su cui credo debba aprirsi un ampio confronto e, se necessario, un aspro scontro.
Non penso che le assemblee elettive possono esimersi dall’affrontare materie del genere, non fosse altro perchè i risultati e le conseguenze sugli amministratori locali si faranno sicuramente sentire già con questi provvedimenti ma soprattutto con ciò che si profila all’orizzonte”. Stupito si è detto Lensi (FI): “Questa mozione ha un valore politico e di scarso rilievo per quanto riguarda i lavori di questa assemblea. Si invita, addirittura, alla disobbedienza civile quando è ormai chiaro che le spese da cassare sono sulle missione all’estero e alcuni tipi di consulenze esterne.
Credo che un dibattito del genere abbia il sapore neanche della sana provocazione, ma di cose un po’ abborracciate”. Meravigliato “dell’atteggiamento benevolo dei DS” si è detto Bevilacqua (FI) “che dimentica il ruolo istituzionale e dimentica che qualche giorno fa l’assessore Lo Presti ha presentato, anche se in modo informale, un documento che faceva riferimento a riflessioni dell’Upi proprio su questo argomento e noi ritenevamo che se si doveva affrontare questa mozione ci sembrava logico affrontarla nei termini in cui l’Assessore Lo Presti nel precedente consiglio, aveva presentato quel documento.
Noi non parteciperemo a queste provocazioni”. Marconcini, capogruppo PdCI, presentando un emendamento, accettato da Rifondazione Comunista, ha spiegato che “questa operazione devastante è una delle tante che questo governo ha fatto ma ha ricadute più gravi su quelli che hanno situazioni più gravi. Questa manovra allarga la forbice tra più abbienti e meno abbienti e lede l’autonomia degli enti locali”. Per Massai (An) la sinistra deve essere intellettualmente più onesta: “la mozione è, esclusivamente, una azione ed una critica al governo.
Allora, non vedo dove stia la discussione, perché le cose già sorpassate”. Comucci (FI) ha, invece, ricordato che il contenimento della spesa è stato richiesto per rispettare dei parametri europei. Grazzini, capogruppo di Forza Italia, ha invece sottolineato come non siano stati toccati sanità e servizi sociali quanto, piuttosto, la seconda casa. Tondi (Udc), infine ha detto che non si può utilizzare un ente come la Provincia per dibattere questioni di rilevanza nazionale. “Si tratta solo di propaganda politica.
La Provincia, come ho già detto in campagna elettorale, deve smetterla di perdere tempo e si deve concentrare sulle sue attività e sui nodi cruciali che le competono: dal termovalorizzatore, anche alla luce della confusione di idee all’interno del centrosinistra; ai problemi dell’aeroporto di Peretola; dando un contributo fattivo alle iniziative che possono promuovere azioni mirate sulle questioni del lavoro. Certe discussioni fanno perdere tempo e soldi ai cittadini. E’ inaccettabile ed è per questo che non ho partecipato al dibattito”.(mr)