Realizzazione della bretella di rullaggio e delle opere previste dal masterplan. Adeguamento dell'attuale pista per assicurare nel breve periodo fasce di sicurezza più ampie e maggiori distanze di atterraggio e decollo con il prolungamento verso nord. Avvio immediato degli iter per concretizzare il progetto a lunga scadenza della pista parallela all'autostrada inserito in un nuovo assetto urbanistico, infrastrutturale ed ambientale della Piana. Con questi interventi, in questa successione temporale, secondo consigliere di Forza Italia Enrico Bosi si potrà «avviare un percorso utile per assicurare alla città un aeroporto più efficiente».
La proposta è contenuta in una mozione, con la quale l'esponente del centrodestra invita il sindaco a «rispondere in modo chiaro e preciso sulle intenzioni dell'amministrazione sul futuro dell'aeroporto di Peretola».
«Lo scorso 22 marzo 2004 - scrive Bosi - Palazzo Vecchio ha fatto approvare la variante urbanistica con le modifiche al piano di Castello senza inserire negli strumenti urbanistici la bretella di rullaggio dell'aeroporto di Peretola che avrebbe consentito di dare l'ultimo via libera a tale opera.
La delibera è stata emendata furbescamente togliendo la dizione "bretella di rullaggio" ed inserendo i 2,5 ettari ad essa destinati come zona "per attrezzature pubbliche di interesse generale" per evitare che la maggioranza, sia del precedente consiglio come di quello attuale, si spaccasse clamorosamente».
«Dopo alcuni giorni, in campagna elettorale e subito dopo - prosegue la mozione - si sono registrate dichiarazioni di vario genere sul futuro dell'aeroporto mettendo in campo la pista parallela all'autostrada e dimenticando i problemi urgenti da risolvere come la bretella di rullaggio e l'interramento dell'autostrada per rendere più sicuri atterraggi e decolli.
Per prima ha esordito la Camera di Commercio sposando la nuova pista e poi il sindaco rispondendo a una mia domanda al circolo Borghese. Dopo le elezioni si sono registrate le dichiarazioni dell'assessore regionale Conti, un "contrordine compagni" dell'assessore Biagi ed infine un "niet" del sindaco di Sesto Fiorentino e che ciò genera la confusione più completa con grave danno per lo sviluppo del turismo e dell'economia fiorentina».
«Soltanto nel caso di credibilità del progetto riguardante la nuova pista - ha concluso Bosi - si può pensare di rinunciare all'interramento dell'autostrada».
«La variante al Piano di Castello non fu emendata in modo "furbesco", come sostenuto dal collega Enrico Bosi, ma trasparentemente per consentire al consiglio comunale appena insediato di discutere meglio delle prospettive dello scalo "Vespucci" alla luce dei nuovi assetti societari in AdF spa, delle prescrizioni imposte dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito della procedura di "valutazione di impatto ambientale" al piano di sviluppo fin qui noto.
Forse il collega Bosi si esprime in tal modo perché all'epoca non faceva parte del consiglio comunale». Questo il commento di Antongiulio Barbaro, consigliere comunale DS, all'annuncio da parte del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi di una mozione sul tema dello sviluppo dell'aeroporto.
Secondo Barbaro «l'ingresso di un partner privato, "Acquisizione Prima", in AdF spa ha imposto, correttamente, una pausa di riflessione per consentire una valutazione pacata delle prospettive dello scalo fiorentino, che tenga conto delle attuali dinamiche del mercato regionale e nazionale dei collegamenti aerei, delle ulteriori infrastrutture per la mobilità di massa in corso di realizzazione nell'area fiorentina, delle numerose prescrizioni e condizioni che devono comunque essere rispettate se si riterrà necessario procedere all'attuazione del piano del 1998».
«D'altra parte - ha aggiunto il consigliere diessino - per procedere alla realizzazione di alcune delle opere previste dal piano, in particolare da discussa "pista di rullaggio", è necessario che il Ministro delle Infrastrutture convochi l'apposita conferenza dei servizi prevista dalle norme vigenti in materia di opere pubbliche: in tale sede, il Comune, previa discussione in consiglio comunale, potrà esprimere la propria posizione, dando mandato al sindaco di procedere e con quali vincoli.
In ogni caso, è necessario che la discussione sia imperniata su un punto fondamentale: per la sua collocazione al centro della Piana, a poche centinaia di metri da abitati preesistenti e con rilievi orografici proprio su una delle rotte di decollo/atterraggio, lo sviluppo dello scalo "Vespucci" deve avvenire nel rispetto delle compatibilità ambientali, favorendo la qualità dell'accoglienza e dell'accessibilità per gli utenti ed il rispetto per la vita dei tanti abitanti della zona circostante, ponendo perciò in secondo piano le pur comprensibili esigenze quantitative».
«Quanto all'interramento dell'autostrada, citato da Bosi - ha concluso l'esponente dei diesse - mi pare che siamo alle solite: si scambiano desideri propri per progetti concreti.
Nessuna ipotesi in tal senso è mai stata concretamente avanzata, nemmeno da AdF spa, non si capisce chi dovrebbe pagare né quali sarebbero i vantaggi concreti, mentre sono chiari i problemi che si verrebbero a determinare sulla funzionalità dell'autostrada Firenze-Mare».