Finalmente approvata all’unanimità in Parlamento la Legge che tutela chi acquista una casa. Ma numerose famiglie vittime di fallimenti immobiliari rimangono “scoperte”. "Che ruolo svolgono Regione Toscana, Comuni e Uffici Giudiziari?" si domanda il Coordinamento Nazionale vittime Fallimenti Immobiliari.
Approvata all’unanimità dal Parlamento (il 21 luglio scorso in seconda lettura definitiva lettura dalla Camera) una legge di tutela per chi decide di acquistare una nuova casa, la C.38/B.
Le associazioni che dopo anni di lotte condotte da migliaia di cittadini in tutta Italia hanno finalmente ottenuto questo importante risultato presentano i contenuti del nuovo testo definitivo.
Ma ci sono luci e ombre in una normativa che lascia ancora drammaticamente scoperti i casi più difficili, alcuni dei quali anche in Toscana.
Il Coordinamento Nazionale vittime Fallimenti Immobiliari segnala alcune vicende dai contenuti poco trasparenti verificatesi presso una Sezione Fallimentare di tribunale, e l’atteggiamento apparentemente distratto del Comune interessato.
"In alcuni casi di fallimento di costruttori operanti su aree acquisite dal patrimonio indisponibile degli enti locali che edificano col contributo di finanziamenti pubblici -sottolinea un documento dell'ASSOCOND, associazione condomini- che ruolo avrebbe dovuto svolgere il competente Assessorato all’urbanistica, infrastrutture, viabilità e trasporti, casa, della Regione Toscana?" Le associazioni descriveranno dettagliatamente comportamenti al momento rimasti senza spiegazione e presenteranno la propria strategia per rendere quanto prima operativi i contenuti della legge.
Determinante sarà, infatti, la capacità di intervento e coordinamento da parte degli enti locali. Ruolo e compiti nuovi attendono Regione, Province e Comuni nel rinnovato contesto normativo. Dalla nuova legge è previsto, fra le altre cose, un “Fondo di Solidarietà” la cui gestione è demandata alle Regioni: le proposte delle associazioni.