«L'assemblea dei soci di Ataf, nella riunione di ieri, prende atto di un debito dal 2001, anno della trasformazione in società per azioni, rispetto al quale sarebbe necessario fare un atto di coraggio e riconoscere che nel trasporto pubblico il debito è strutturale, ferma restando la necessità di fare chiarezza se via sia stata cattiva gestione». E' quanto hanno dichiarato la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri e la vicecapogruppo Anna Nocentini secondo le quali «l'intervento di ripiano è indispensabile, trattandosi di un servizio pubblico non sopprimibile».
«Sosteniamo da sempre - hanno sottolineato Sgherri e Nocentini - la necessità di rendere il trasporto pubblico appetibile per i cittadini, sia attraverso la strategia dei parcheggi scambiatori sia attraverso l'integrazione con altre forme di trasporto pubblico.
E' indispensabile pensare a queste linee di sviluppo per disincentivare il mezzo privato, ridurre conseguentemente l'inquinamento, e i costi sociali a partire dalla salute e dalla qualità della vita dei cittadini, costi mai quantificati nei bilanci aziendali».
«D'altronde - hanno concluso - il ripiano del debito a posteriori, seppure necessario, non è pratica di buona amministrazione e mette in discussione l'utilità della forma società per azioni. Da questo dovremo sicuramente ripartire a settembre: verificare se ci sia stata cattiva gestione negli anni, demistificare l'imposizione del pareggio di bilancio, aprire una discussione sulla forma della società per azioni».
(fn)
