L'assessore ai trasporti della Toscana, Riccardo Conti, ha annunciato in Consiglio regionale la possibile quotazione in borsa per la Sat, la societa' dell'aeroporto di Pisa, sostenendo che la Regione sarebbe favorevole, e che ''rimarrebbe da decidere le modalita': aumento del capitale o cessione di quote''. Riguardo allo scalo di Firenze, invece, si prospetta l'ipotesi della rotazione della pista in parallelo rispetto all'autostrada. Un'idea, questa, ancora da valutare, ma che, fa sapere la Regione in una nota, ''potrebbe rappresentare un'alternativa'' rispetto alla nuova pista di rullaggio.
''Sono prospettive rilevanti, ed anche se ancora non siamo di fronte ad atti impegnativi e definitivi, la Giunta ha deciso di coinvolgere il Consiglio regionale nella discussione, per il suo potere di indirizzo'', ha detto Conti.
Dall'assemblea e' arrivato un sostanziale appoggio rispetto alle scelte espresse, con l'approvazione a maggioranza di un ordine del giorno che impegna la Giunta a ''proseguire il potenziamento e lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano'' e delle ''utili sinergie tra i principali scali e gli altri aeroporti della regione, in un quadro di valorizzazione del sistema ed integrazione dei servizi''.
«Alla luce dei dati più recenti sul rumore emerge la necessità urgente di un forte intervento del Comune di Firenze, degli altri enti locali e della stessa Regione Toscana presso la società che gestisce l'aeroporto e presso l'aviazione civile, l'Enac, per accelerare l'adozione di tutte le misure utili per ridurre il rumore, nel rispetto delle norme vigenti, degli accordi già intercorsi e delle stesse indicazioni del consiglio comunale».
Così Antongiulio Barbaro, consigliere comunale DS, commenta il rapporto sui dati del rumore aeroportuale 2003 presentato questa mattina dall'agenzia per l'ambiente della Regione Toscana. «Anzitutto - ha aggiunto Barbaro - è urgente che la commissione sul rumore aeroportuale, presieduta dal direttore locale di Enac, approvi una volta per tutte la classificazione acustica del territorio, rispettando quanto chiesto all'unanimità dal consiglio comunale nell'aprile 2000 nonché dallo stesso ministero dell'ambiente con il decreto che nel novembre scorso ha concluso la procedura di valutazione dell'impatto ambientale.
Occorre cioè che presso le aree residenziali il rumore sia inferiore alla soglia di 60 decibel, che invece risulta ancora superata nella zona tra Peretola e Quaracchi. Si pensi che Arpat stima che siano ben 700 i residenti costretti a sopportare livelli superiori a 60 decibel, cui va aggiunto il rumore prodotto da tutte le altre sorgenti. Purtroppo la lieve diminuzione rilevata da Arpat appare per lo più dovuta alla riduzione del numero di movimenti aerei pari al -2,7% dal 2002 al 2003». Secondo il consigliere dei Ds «per perseguire tale obiettivo è necessario vigilare sul rispetto dell'attuale procedura antirumore che Arpat segnala non essere seguita da tutti gli aeromobili, occorre inoltre che sia valutata la possibilità di incrementare l'angolo di atterraggio, scelta che consentirebbe di ottenere un'ulteriore riduzione del rumore, e di comprendere quale sia lo stato di attuazione delle norme che vietano i voli notturni fatti salvi quelli di Stato, sanitari e di emergenza.
Tutte questioni urgenti che attendono da almeno due anni di trovare la giusta conclusione, nell'interesse dei cittadini e della stessa attività aeroportuale». «Inoltre occorre sollecitare la società di gestione AdF spa - ha proseguito Barbaro - affinché completi, come previsto dalla legge, la messa in esercizio del sistema di monitoraggio del rumore aeroportuale, composto da quattro stazioni di misura, per il quale ha ricevuto un finanziamento dal ministero dell'ambiente di circa 400 milioni di lire ma che, ad oggi, non ha fornito un solo dato valido.
Il nuovo socio privato, la società "Acquisizione Prima srl" che esprime l'attuale amministratore delegato, si è aggiudicato il 29% delle azioni di AdF aderendo ad un bando di gara che comprende l'impegno alla stipula di una specifica convenzione legata al piano di sviluppo aeroportuale finalizzata ad eseguire interventi antirumore, creazione di barriere acustiche, installazione di asfalti e materiali fono-assorbenti, interventi di valorizzazione e sviluppo per il territorio e le comunità limitrofe, interventi di mitigazione dell'impatto ambientale.
Purtroppo di tale la convezione non si ha più notizia. E' francamente difficile intavolare una discussione seria con il nuovo socio privato in merito a nuove piste e futuribili sviluppi se prima questo non dà concretezza agli obblighi di legge e agli accordi già sottoscritti». «Su tutti questi problemi aperti - ha concluso Barbaro - sollecito il sindaco e la giunta, ed in particolare l'assessore all'urbanistica e quello all'ambiente, ad intervenire sui soggetti interessati, insieme agli altri enti locali e la Regione Toscana».