Un grande evento ha inaugurato venerdì sera il Pistoia Blues 2004. Come headliner della serata figurava infatti il G3, il supergruppo di tre virtuosi della chitarra che da alcuni anni a questa parte porta in giro per il mondo la filosofia della "chitarra totale". Il gruppo ha due membri di base (che sono anche gli inventori del progetto): Steve Vai e Joe Satriani. Il terzo elemento viene scelto ogni anno dai due mastermind, tra i più grandi chitarristi del mondo. In passato i "terzi uomini" del G3 sono stati artisti del calibro di John Petrucci, Yngwie Malmsteen, Eric Johnson.
Quest'anno lo special guest è il corpo e la mente dei King Crimson: sua maestà Robert Fripp. E i tre,ancora una volta, hanno dato vita a uno spettacolo memorabile.
La serata è stata aperta dalla band di Buddy Guy, storico e anziano bluesman, che ha riscaldato la platea con uno standard blues di altissima fattura. Una sequenza impeccabile di assoli del grande chitarrista con la sua celeberrima chitarra "a pois" ha messo a ferro e fuoco il pubblico, che è diventato sempre più numeroso, fino all' inizio del main event.
Buddy Guy fa blues canonico, giocato sul solito giro di accordi della scuola americana, ma buona parte del pubblico è entusiasta, e, alla fine dell' ora e un quarto a lui riservata, lo saluta con calore.
Effettivamete questo "vecchietto" ha tirato fuori una grinta che a molti musicisti giovani manca!
Il tempo di riprendere fiato e di bere una birra, e a salire sul palco è Robert Fripp. Se ne sta in disparte, quasi dietro agli amplificatori,con una unica luce puntata su di lui,che tira fuori dalla sua chitarra dei suoni gelidi e taglienti, generati dai suoi sintetizzatori.
Sono trenta minuti di sperimentazione e di improvvisazione durante i quali non mancano alcuni commenti negativi da parte della maggioranza del pubblico. Chi si aspettava un repertorio più "crimsoniano" rimane profondamente deluso. Sull'ultima nota suonata da Fripp le luci si spengono, e subito appare la band di Steve Vai che inizia il suo set (con a tracolla una splendida chitarra a tre manici). Oltre due giovani strumentisti alla batteria e alla chitarra ritmica, due grandi nomi del rock internazionale accompagnano il nostro: Billy Sheean al basso e Tony Macalpine alla seconda chitarra solista e alle tastiere.
Finalmente siamo entrati nel vivo della serata. L'esibizione di Vai è come sempre perfetta, molto emozionale, e colpisce come sempre il tocco delicato e di grandissimo gusto del grande artista. Inoltre Vai è un grande showman, capace di calamitare l'attenzione su di lui e sulle sue acrobazie e giochi di prestigio con la chitarra.Il set è una versione abbreviata dello spettacolo completo immortalato nel DVD Live at The Astoria, quindi l'ora e un quarto nel quale vengono riproposti i grandi classici del chitarrista, vola letteralmente! Dopo un rapido cambio di palco è il turno di Joe Satriani, più canonico e più freddo rispetto a Vai, molto più attento alla tecnica che al feeling.
I pezzi veramente notevoli del suo set sono stati forse tre, gli altri si sono rivelate delle lunghe improvvisazioni ipertecniche su un massimo di tre accordi.
Alla fine del set c'è spazio per i tre classici pezzi suonati insieme da Fripp, Vai e Satriani. Si inizia con "Flight in a Blue Dream", pezzo riuscitissimo grazie agli assoli incastrati dei tre frontman, si prosegue poi a sorpresa (c'è stato un boato del pubblico, più che ovvio!) con "In the Court of the Crimson King" (brano storico dei King Crimson), in una versione totalmente strumentale e bellissima, come non avevo sentito da tempo!
Chiude il concerto la bella e tirata "Rockin' in the Free World", che è diventata il manifesto del G3.
Sono quasi le due di notte, e ci si rende conto che lo spettacolo è durato ben più di tre ore!
Chi aveva storto il naso davanti alla partecipazione del G3 a un festival blues è stato parzialmente risarcito dal fatto che la maggior parte dei pezzi di Satriani sono stati incredibilmente dilatati e modificati, per cercare di entrare nella matrice del blues canonico.
Tuttavia è stato essenzialmente un concerto rock (se si eccettua la parte "sperimentale" di Fripp), anche se di gran fattura e di grande impatto.
Stasera è il turno di Steve Winwood e John Mayall (Gary Moore ha dovuto annullare la sua partecipazione, a causa di una infiammazione al metacarpo sinistro), mentre domani sera si chiuderà alla grande con il mitico Santana.
Marco Lastri