Il caldo torna a far salire i livelli di concentrazoni di ozono nell'aria.Oggi e domani sono previste concentrazioni di ozono nell'aria con valori leggermente superiori alla soglia di attenzione stabilita per legge che è di 180 microgrammi per metro cubo. Scatta, quindi, lo stato di attenzione che prevede particolari condizioni di prudenza nello svolgere attività fisiche all'aperto per anziani e bambini. Il superamento della soglia di attenzione è stato stabilito dall'odierno bollettino dell'Arpat.
L'invito ai cittadini è dunque quello di evitare sforzi fisici e attività ricreative all'aperto nelle ore più calde e nei luoghi soleggiati. L'appello è rivolto in particolare modo a bambini, anziani o persone affette da malattie respiratorie che sono invitate a restare a casa nella fascia oraria compresa fra le 12 e le 17 del pomeriggio.
Secondo l'ordinanza l'avviso ai cittadini scatta tutte le volte che almeno in una centralina situata nel territorio comunale di Firenze o nei comuni limitrofi viene registrato il superamento dei 180 microgrammi per metro cubo previsti dalla legge.
Nel territorio dei Comuni di Empoli e di Montelupo Fiorentino è presente una rete di monitoraggio della qualità dell’aria (3
stazioni fisse per il rilevamento degli inquinanti), di proprietà della Amministrazione Provinciale di Firenze e gestita dal Dipartimento
di Firenze ARPAT.
Recentemente è stato presentato il rapporto sulla qualità dell’aria nel 2003.
Ecco in estrema sintesi le osservazioni contenute: Non destano preoccupazione il biossido di zolfo e il monossido di carbonio. Considerata la stretta correlazione esistente con quest'ultimo inquinante, anche il livello di benzene può essere considerato entro la norma.
Piuttosto critica appare la situazione per l’inquinante NO2 anche se presumibilmente circoscritta alle zone prospicienti le strade a traffico elevato.
Per quanto riguarda O3, tipico inquinante di area vasta, si rilevano eccedenze nella ricorrenza di giorni con superamento delle soglie.
In questi ultimi anni si è resa evidente la tendenza al livellamento delle concentrazioni ambientali tanto che si sono verificate riduzione
in prossimità delle aree urbana di Firenze ma sono rimasti elevati i contributi dovuti al
trasporto da lunga distanza.
Occorre considerare anche l'eccezionalità dell'andamento meteorologico durante l'estate 2003 in cui si sono verificate elevatissime ricorrenze di alta temperatura e ciò ha favorito la formazione di questo inquinante.
Più critica appare la situazione per l’inquinante PM10 a Montelupo e soprattutto nel sito ubicato nell'a- SGC Firenze - Pisa - Livorno Montelupo) rea industriale Pratelle in cui si evidenziano superamenti sia su base annuale sia come frequenza di eccedenze giornaliere. Tuttavia occorre precisare che il valore di riferimento espresso in termini di superamenti del valore di 50 µg/ m3 è più rigoroso e non coerente rispetto a quello espresso in termini di media annuale.
La caratterizzazione del particolato Al fine di acquisire elementi di conoscenza sulle caratteristiche chimiche del particolato e, in base ad essa, valutare l’importanza relativa delle sorgenti, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Università di Firenze e in particolare dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), coordinati dal Prof.
Franco Lucarelli e dalla Dott.ssa Silvia Nava, ha effettuato uno studio di cui si riportano qui sommariamente le conclusioni.
La frazione PM10 del particolato sospeso raccolto nella stazione Montelupo Pratelle appare costituita, mediamente su base annua, da ricadute dovute alle sorgenti industriali con un apporto di circa il 57%. Queste sorgenti industriali possono essere legate ad una miscellanea di cicli produttivi e quindi essere legate ad attività di tipo diverso; è in corso un lavoro di approfondimento su questo tema.
Un contributo non trascurabile, pari a circa il 21%, risulta attribuibile alla risospensione e al trasporto di polveri "crostali" ovvero derivanti dal suolo. Un contributo inferiore, pari a circa l'11%, è attribuibile alla combustione nel settore industriale. Risulta quindi trascurabile (inferiore al 10%) il contributo della sorgente traffico.
Sono in corso ulteriori elaborazioni dei dati e valutazioni sulle emissioni nell'area indagata al fine di precisare meglio le matrici di origine del particolato e individuare con maggiore accuratezza le sorgenti su cui impostare eventuali azioni di mitigazione degli effetti ambientali.
L’impatto delle emissioni lungo la SGC Fi-Pi-Li e la SS.
67 Accanto a tale attività di ricerca è in corso, grazie al finanziamento dei Comuni di Empoli e Montelupo Fiorentino nonché della Regione Toscana, un progetto di studio dell'impatto delle emissioni di polveri e benzene dal traffico veicolare lungo la FI-PI-LI e la Statale n. 67, condotto tramite l'utilizzo di modelli di dispersione.
A tal fine sono state già realizzate un insieme di misure di traffico (flussi e velocità) e di concentrazioni di benzene lungo i due assi stradali citati, con l'obiettivo di ottenere un data set utile per calibrare i modelli di dispersione degli inquinanti, verificarne la risposta in diverse situazioni e ottimizzarne l'impiego.
Su tali basi sono in corso di elaborazione alcune simulazioni per stimare le concentrazioni di PM10, confrontarle con gli standard normativi vigenti e con le misure realizzate presso le stazioni di monitoraggio della rete di qualità dell'aria della Provincia di Firenze.
I primi risultati sembrano confermare il contributo del traffico ai livelli complessivi di PM10 nella zona.