Chiude stasera, con una lunga intervista al Dalai Lama, la trasmissione giornalistica di Rai Tre condotta dal bravo Giovanni Floris(nella foto). Dopo una stagione di clamorosi ascolti, Ballarò si conclude e tornerà sugli schermi per la terza stagione a partire da Martedì 21 Settembre. “Non imporre punti di vista ma accendere il dubbio”: questa, secondo Floris, l’idea portante della trasmissione giornalistica di Rai Tre. Con il definitivo allontanamento di Biagi e Santoro, Ballarò è diventata il punto di riferimento per un pubblico attento al faccia a faccia dialogico, alle proposte della tesi e dell’antitesi, con il conduttore pronto a non far divagare o allontanare gli ospiti dai temi della puntata. Molti i politici di maggioranza ed opposizione che si sono confrontati durante la stagione televisiva sui temi caldi e di attualità interna e internazionale: unico assente il Presidente del Consiglio, che non ama il contraddittorio diretto. Libertà d’informazione, nessuna tesi preconcetta ma apertura al dibattito e alle idee portate dagli ospiti: sono state queste le armi vincenti del conduttore di Ballarò, unico esempio nel panorama televisivo di un giornalismo diretto e non filtrato, secondo il modello anglosassone che Floris applica avendolo ben conosciuto nella sua esperienza americana. Un modo di comunicare ed informare passando all’ascoltatore i contenuti senza veli o ritocchi: questo il modo di operare del conduttore, che abbiamo iniziato a conoscere sugli schermi Rai da New York mentre ci raccontava - in diretta - i tragici fatti dell’11 Settembre. In una stagione contrassegnata dal crescente voyerismo dei reality show, l’unico momento di approfondimento giornalistico. Nell’ultima puntata si stasera, oltre alla spiritualità del Dalai Lama, il “punto” su Nassirya (uno dei temi più seguiti da Ballarò) e l’inchiesta sulla villa “da nababbi” del Premier in quel di Porto Rotondo. Poi se ne riparlerà a Settembre. "Alè". AS
Ballarò, ultima puntata
