firenze- ”In Toscana, dove le strutture pubbliche accolgono oltre il 98% delle partorienti, la percentuale di parti cesarei è del 24%, contro una media nazionale di oltre il 33%. Una media nazionale sicuramente non adeguata agli standard internazionali, ma che la Toscana, a differenza di altre regioni, contribuisce ad abbassare, non ad alzare. Non mi risulta che dal congresso della Società Italia di ginecologia e ostetricia in corso a Genova si sia levato alcun allarme relativo alla Toscana.
Se mai, e con ragione, i partecipanti hanno denunciato il problema a livello nazionale e noi siamo in prima linea per combatterlo”. Questa la replica dell’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi ad alcune notizie di agenzia in merito al problema dell’eccesso di parti cesarei in Toscana. “Ne siamo del tutto consapevoli – prosegue Rossi – tanto da aver costituito una commissione interdisciplinare che sta elaborando alcuni interventi concreti, di monitoraggio, di formazione e di informazione”.
Per quanto riguarda l’assistenza al parto in Toscana ci sono dati significativi della Relazione sanitaria regionale 2000-2002: il 92% delle donne effettua la prima visita entro il terzo mese di gravidanza, mediamente durante la gravidanza vengono effettuate 7 visite e circa 4,6 ecografie, l’amniocentesi viene effettuata da 1 donna su 3 (il 63% oltre i 34 anni, con esame gratuito). “Dobbiamo fare di più soprattutto per riequilibrare la situazione tra le varie zone della regione – conclude l’assessore Rossi – ma certo è improponibile parlare di allarmi”.
(sc)