FIRENZE- L’entacapone, un farmaco relativamente nuovo utile nella cura della malattia di Parkinson, sarà disponibile gratuitamente per i pazienti della Toscana che, in base alle indicazioni dei Centri regionali Parkinson e a uno studio osservazionale, potrebbero trovarne giovamento. In Italia il medicinale è invece escluso dal rimborso. E’ questa la più recente iniziativa, prima e unica nel panorama nazionale, dell’assessorato per il diritto alla salute, che lo rende ancora una volta protagonista della politica sanitaria e farmaceutica nazionale.
“I malati di Parkinson – spiega l’assessore Enrico Rossi – potranno usufruire gratuitamente del principio attivo che prolunga gli effetti di farmaci già di largo uso. Anche con questa iniziativa dimostriamo che il contenimento della spesa farmaceutica non si realizza costringendo gli ammalati a spendere di più o i cittadini a versare il ticket ma assicurando cure appropriate a chi ne ha davvero bisogno”.
L’entacapone è una molecola in grado di ottimizzare l’effetto della levodopa, il farmaco usato abitualmente per i pazienti parkinsoniani.
“L’entacapone ha l’effetto di prolungare la durata della levodopa e di migliorare la mobilità dei pazienti – spiega il professor Ubaldo Bonuccelli, primario di Neurologia dell’ospedale della Versilia, presidente dell’Associazione disturbi del movimento e malattia di Parkinson della Società italiana di neurologia, uno dei coordinatori dello studio – All’inizio della terapia la levodopa funziona più a lungo, poi, col passare del tempo, l’effetto si riduce a 2-3 ore. Ma non si deve prendere più di 5 volte nell’arco della giornata.
Con l’entacapone, la durata della levodopa aumenta. Tanto che negli Stati Uniti la levodopa viene prodotta già associata all’entacapone”. Nel 2003 in Italia sono state vendute circa 20mila confezioni di entacapone. Ma il costo è elevato: 139 euro la scatola, che basta per 20 giorni (100 compresse, 5 al giorno). Lo studio osservazionale, con la somministrazione del farmaco fornito gratuitamente da Novartis in base a un accordo con la Regione Toscana, durerà tre mesi: ai pazienti che accetteranno di partecipare verranno sottoposte alcune schede e sarà chiesto di compilare un diario quotidiano dei sintomi.
Altri tre mesi saranno necessari ai responsabili dello studio per valutare le evidenze scientifiche e l’impatto del farmaco sulla qualità di vita dei pazienti. Entro fine anno si avranno i risultati.
In Toscana sono 10.000 i pazienti affetti dalla malattia di Parkinson, e si calcola che il 10% di loro, circa 1.000, potrebbe trovare beneficio associando l’entacapone alla terapia tradizionale a base di levodopa. “Sappiamo che il Parkinson è una delle cause più frequenti di perdita dell’autosufficienza – dice Enrico Rossi, assessore per il diritto alla salute della Regione Toscana – La prevenzione della disabilità è una sfida centrale della nostra politica sanitaria”.
(sc)