Per un teatro etico che si mescoli realmente alla vita, Inequilibrio, la prima sezione di Armunia Festival, dal 7 al 18 luglio a Castello Pasquini di Castiglioncello (LI), sarà dedicata all’Africa e proporrà una serie di iniziative realizzate in collaborazione con l’associazione AMREF (African Medical Research Foundation), volte a far conoscere una realtà troppo spesso dimenticata.
Inequilibrio si aprirà di fatto il 4 luglio quando alle 18.00 a La Limonaia di Castello Pasquini Marco Baliani presenterà il suo romanzo fresco di stampa per i tipi di Rizzoli “Nel regno di Acilia”, quindi il giorno successivo, il 5 luglio, il festival si sposterà a Livorno, al Teatro del Porto dove si terrà una conferenza-spettacolo su Amref con Mariangela Gualtieri del Teatro della Valdoca, Marco Baliani, che presenterà il progetto acting for the street che sta realizzando in Africa per Amref con i bambini della discarica di Nairobi, e Alessio Loj, nipote del grande Nanni e regista anche lui di un video, che sarà presentato, su questa esperienza africana.
Altri pomeriggi del Festival saranno dedicati ad Amref, e più in generale a riflessioni su questioni internazionali con testimoni e giornalisti che racconteranno le loro esperienze in luoghi dimenticati.
Questo sarà il filo rosso che legherà metaforicamente undici giorni di spettacoli che sintetizzano dodici mesi di ospitalità a Castello Pasquini, durante i quali Armunia ha permesso agli artisti e alle compagnie di lavorare alla creazione delle loro opere. Le sale di castello Pasquini (sala Kajado), l’Anfiteatro Makueni nel parco, la Tensostruttura (spazio Kitui e spazio Gulu) e negli altri spazi all’aperto (spazio Nasipa e spazio Olmatasia) distribuiti nel suggestivo parco affacciato sul mare, ospiteranno ogni giorno, a partire dalle 19, spettacoli e rappresentazioni e incontri con gli artisti.
Fedele alla sua natura “in-equilibrio”, ovvero instabile e incerta e per questo più preziosa, si presenta come una mappa per orientarsi tra le esperienze più significative della scena contemporanea di ieri e di oggi soprattutto italiana. Il programma segue un criterio “armonioso” rispetto agli spettacoli scelti, quasi tutti al confine tra danza, teatro e improvvisazione, esplorando le commistioni tra le arti sceniche.