Utilizzavano una carta di credito clonata per fare shopping ma sono stati scoperti e arrestati dalla Polizia Municipale che, dopo un controllo, ha rinvenuto anche un computer portatile con un programma specifico per la clonazione delle card. I protagonisti sono due cittadini francesi di origine nord africana colti in flagrante dagli agenti del reparto anti degrado. L'operazione è stata illustrata questa mattina dall'assessore alla sicurezza e vivibilità urbana, dal comandante della Polizia Municipale Alessandro Bartolini oltre che dai vigili sono intervenuti materialmente.
L'episodio è avvenuto sabato quando gli agenti del reparto antidegrado sono stati informati da operatore commerciale del centro che due cittadini presumibilmente nord africani si stavano aggirando con fare sospetto nei pressi degli sportelli bancomat nella zona di via Por Santa Maria. Alcuni agenti si sono quindi precipitati sul posto e, dopo aver individuati i due uomini, hanno iniziato un'azione di pedinamento. Nel corso del controllo a distanza gli agenti hanno così potuto notare lo strano comportamento dei due: dopo aver fatto la fila a uno sportello bancomat, si erano allontanati senza aver fatto alcun prelievo per entrare all'interno di un negozio.
Qui acquistavano alcuni accessori (tre paia di scarpe) per un valore di 200 euro pagando con una carta di credito. Una volta usciti dal negozio, gli agenti della Polizia Municipale li hanno fermati per alcuni controlli. Dai documenti mostrati ai vigili (ovvero le patenti) emergeva che si trattava S.V. e A.A., cittadini francesi. S.V. tra l'altro ha esibito anche una carta di credito del circuito Visa emessa dalla Commonwealth Bank, lo scontrino e la ricevuta dell'acquisto appena effettuato. Ebbene, da un primo controllo emergeva che il codice della carta di credito era diverso da quello riportato sulla ricevuta della transazione.
Sospettando quindi la clonazione della carta e non credendo alle parole dei due che dichiaravano di essere appena arrivati a Firenze e di non aver trovato ancora un alloggio, gli agenti hanno chiesto agli uomini di seguirli alla sede del reparto per ulteriori controlli. Dagli accertamenti è emerso prima di tutto che i due avevano già preso alloggio in un albergo cittadino e che la loro auto era stata parcheggiata all'interno di un garage limitrofo. Inoltre dai controlli effettuati presso i Servizi Interbancari è risultato che la carta di credito della Commonwealth Bank era stata bloccata per possibile furto o smarrimento, mentre il codice riportato sulla banda magnetica della medesima risultava essere relativo a un altra card emessa da un altro istituto (la National Westminster Bank di Londra) ancora attiva.
Si trattava quindi una carta di credito clonata. Gli agenti hanno quindi perquisito i due uomini: nelle tasche di A.A. sono stati trovati un carta di credito, sempre del circuito Visa, emessa dalla Caisse d'Epargne, 165 euro, un telefono cellulare e soprattutto un lettore portatile di bande magnetiche utilizzabili anche per bancomat e carte di credito. Nelle tasche di S.V. è stato invece trovato soltanto un telefono cellulare. Ad ulteriore conferma della mancata rispondenza dei codici riportati sulla carta di credito della Commonwealth Bank, due agenti sono andati nei negozi visitati dagli uomini e hanno utilizzato una transazione di verifica: da questo controllo è emerso che sia i tre paia di scarpe sia due paia di occhiali trovati in possesso di A.A.
sono stati acquistati con la carta clonata. Gli oggetti sono stati quindi sequestrati. Gli agenti hanno continuato la perquisizione anche nella camera di albergo dei due uomini. Qui è stato trovato un computer portatile, tra l'altro collegato alla rete elettrica e acceso con inserito un cavo di collegamento USB predisposto al lettore di bande magnetiche che era stato rinvenuto nelle tasche di A.A.. Nel corso della perquisizione sono stati poi rinvenuti anche un cavo USB, due cavi COM-USB, un caricabatterie per cellulare, un orologio, un CD-ROM con system WINDOWS XP masterizzato, due CD-ROM con drive USB.
Tutto il materiale è stato sequestrato. Gli agenti poi, grazie alle indicazioni del portiere dell'albergo, sono risaliti all'auto con cui i due uomini erano arrivati a Firenze: un auto presa a noleggio e pagata con carta di credito del circuito Mastercard. Il veicolo è stato sequestrato: gli agenti sospettano infatti che l'affitto sia pagato con carta di credito clonata. E proprio il computer si è rivelato una importante fonte di informazioni. Da ulteriori accertamenti è emerso che sul portatile era stato installato un software (acquistato regolarmente e munito di licenza) che permette, attraverso un cavo USB collegato al lettore di bande, di scaricare i dati memorizzati in formato ASCH.
All'interno del lettore erano stati memorizzati 5 record identificativi di carte di credito (di cui uno relativo alla carta di credito della Commonwealth Bank sequestrata). Infine gli agenti hanno effettuato controlli anche sui documenti mostrati da due uomini: la patente francese di S.V. è risultata oggetto di un furto in bianco avvenuto nel 1998 a Marsiglia. Gli uomini erano anche noti alle forze dell'ordine d'Oltralpe. I cittadini francesi sono stati quindi arrestati per possesso e utilizzo di carte di credito clonate, per frode informatica e, nel caso di S.V., anche per utilizzo di documento falso.
Gli uomini sono stati quindi accompagnati a Sollicciano. Questa operazione è solo l'ultima di una serie di interventi della Polizia Municipale contro malviventi che clonano carte di credito e bancomat. Per questo l'assessore e il comandante hanno lanciato un appello a chi preleva denaro dagli sportelli bancomat. "E' necessario prestare una particolare attenzione al momento del prelevo, soprattutto nei fine settimana, momento in cui queste bande sono più attive". Semplici le precauzioni da adottare.
Prima di tutto controllare se lo sportello presenta strane sporgenze nella bocchetta dove si inserisce la tessera e sulla tastiera: i malviventi per carpire i dati sulla banda magnetica della card e il pin spesso applicano una bocchetta e una tastiera fasulla su quelle originali. Un altro metodo utilizzato per scoprire i numeri del pin è quello che prevede l'applicazione di una plafoniera sulla parte sovrastante lo sportello dotata di una micro telecamera. Per questo la Polizia Municipale raccomanda di nascondere con la mano i numeri digitati.
Una particolare raccomandazione viene rivolta agli anziani: "Fate attenzione che non ci sia nessuno in coda dietro di voi, non fatevi aiutare da nessuno. Se poi volete una maggiore sicurezza - conclude il comandante Bartolini - l'Ufficio città sicura mette a disposizione un servizio di accompagnamento per i prelievi agli sportelli bancomat e per il ritiro della pensione". Per informazione si può chiamare il numero verde 800 335588. (mf)