“Il valore aggiunto del progetto pratese di cablaggio è la responsabilità sociale. Il fatto che Consiag, investendo nella fibra ottica, abbia considerato un target che non è solo l’area business ma soprattutto l’area residenziale significa preoccuparsi che l’accesso alle nuove tecnologie non costituisca un fattore discriminante per nessuno: questo è il vero punto di forza del progetto”. Si è espresso in questi termini Mauro D’Ascenzi presidente di Federgasacqua, nel trarre le conclusioni del convegno all’Art Hotel Museo “La città cablata, il futuro è già qui” organizzato dalla Fondazione Utilitas.
E Prato si avvia a diventare, su proposta dello stesso D’Ascenzi “una sorta di laboratorio, un’esperienza da monitorare da parte di Federgasacqua per capirne le evoluzioni: il progetto di cablaggio rappresenta davvero una grande opportunità per Prato e nel tempo la renderà sempre più competitiva”.
E’ stata un’intensa mattinata di interventi quella di oggi che è stata aperta dal saluto del sindaco di Prato, Fabrizio Mattei: “insieme a Siena siamo una delle realtà più avanzate sul fronte del cablaggio anche perché fin dall’inizio il progetto avviato da Consiag ha trovato forti adesioni in città ma non dobbiamo abbassare la guardia, anzi.
Ora è il momento di continuare su questa strada, di completare il progetto ed è importante farlo nei tempi giusti”. A portare il saluto della Provincia di Prato, Massimo Logli assessore all’ambiente che ha sottolineato l’importanza dell’incontro di oggi: “è una tappa significativa della vicenda città cablata e in futuro deve portare vantaggi per lo sviluppo complessivo dell’aerea. La realizzazione dei collegamenti tra i comuni della provincia è necessaria. Siamo rimasti indietro nello sviluppo del cablaggio nella valbisenzio, nel Montalbano; aree, queste, che se collegate diventerebbero più vicine ai grandi centri.
Credo che la città debba progettare per il futuro un ulteriore sviluppo del cablaggio e organizzare il rilancio del distretto attraverso lo sviluppo soprattutto dei processi; un impegno, questo, su cui l’amministrazione provinciale è disponibile a spendersi”. Il presidente di Consiag, Daniele Panerati ha sottolineato la necessità, oggi, di fare un punto sul cablaggio coinvolgendo tutte le forze economiche della città per capire in che direzione continuare questo progetto: “Abbiamo investito molto sulla fibra ottica dotando la città e il cuore della Toscana di una rete a banda larga, abbiamo acquisito il know how costituendo due società ConsiagNet e eConsiag, che in futuro vorremmo unificare ma questo apre nuovi scenari: dobbiamo capire l’utilizzo che vogliamo fare delle infrastrutture per la fibra ottica e per questo era necessario, ora, un dibattito aperto.
La fibra non deve essere considerata solo per il risparmio nella bolletta telefonica ma l’ottica deve essere quella dei progetti come la videosorveglianza, il telelavoro, la formazione a distanza”. Gli sviluppi futuri offerti dalla fibra ottica pongono un'altra questione: “quando utilizziamo la fibra ottica dobbiamo riflettere anche sulle capacità di accesso di tutti i cittadini a questo sistema – ha aggiunto Panerati – per questo è importante avere un piano tariffario competitivo, e lo sarà presto con la centrale telefonica in fase di montaggio, ma non ci fermeremo qui.
La fibra ha un senso se è la rete ha dimensioni vaste, almeno regionali, per questo bisogna integrare il lavoro che facciamo con quello che accade fuori”.
I lavori sono proseguiti con l’intervento di Beatrice Magnolfi, onorevole del Parlamento italiano e relatrice del disegno di legge sul cablaggio del territorio, che ha parlato di Prato, “città dell’innovazione”: “questa città presenta tanti punti di eccellenza che hanno bisogno di essere nessi a sistema e per questo occorre un grande concerto delle forze locali.
Avere una multiutility come Consiag offre già una grande forza che, se unita a quelle dell’amministrazione pubblica e delle forze economiche, rappresenta un vero passaporto per il futuro. A livello nazionale, invece, dobbiamo recuperare un grande gap con il resto d’Europa, ma lo sviluppo non viene da solo”. Magnolfi ha fatto poi riferimento alla proposta di legge: “la rete a banda larga deve essere sviluppata ma ci sono degli ostacoli, almeno tre, che impediscono questo sviluppo. Il primo è la mancanza di domanda di servizi: non si può parlare solo di sviluppo di servizi senza pensare alle infrastrutture per questo ho proposto incentivi all’aggregazione dei servizi; secondo ostacolo è l’assenza di offerta e quindi bisogna incentivare la realizzazione delle rete a banda larga.
Infine, l’insufficienza di politiche economiche e questa è quella più vicina alla realtà pratese: la proposta è quella di dare incentivi all’aggregazione delle imprese cioè se il 10% delle imprese del distretto fanno sinergia, possono accedere a questi incentivi per la realizzazione di reti integrate”. A portare alcuni esempi concreti dell’utilizzo della fibra ottica, Fabio Pichierri, dirigente ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Prato che ha parlato dei positivi risultati già ottenuti con il progetto “Prato città sicura” e il sistema di videoconferenza.
“un progetto quello del cablaggio – ha detto Pichierri - di cui siamo stati tra i primi fruitori e che sta dando buoni risultati in termini di sicurezza; un tema su cui l’amministrazione comunale ha dimostrato molta attenzione”. La seconda parte della mattinata è stata aperta dall’intervento di Renzo Farina esperto di cablaggio a banda larga nelle città di cui ha parlato come di un “problema molto sentito”. “C’è esigenza di banda larga in Italia ma costa 3 volte di più che negli altri paesi europei e stiamo perdendo una grande opportunità”.
Farina ha sottolineato la necessità di incentivare progetti sulla fibra ottica e iniziative come quella avviata a Prato: “le infrastrutture costano molto per questo ci vogliono incentivi per infrastrutture a basso costo; l’ottica deve essere quella di considerare non l’investimento iniziale ma il risparmio successivo con l’abbattimento delle spese telefoniche e di canoni per le amministrazioni pubbliche. E in Toscana c’è la possibilità di un cablaggio che può collegare tutti i capoluoghi di provincia.
Un altro problema da affrontare è quello del cablaggio residenziale, quindi fino all’edificio, cosa che non abbiano sviluppato se non a Siena e a Prato e questo è il settore su cui investire”. Bruno Ferranti, presidente di ConsiagNet, ha ripercorso le tappe principali del progetto che oggi ha portato la società ad aver posato la fibra ottica per quasi 100 km. “Adesso si apre una fase nuova di rapporti con le istituzioni locali: devono essere più stretti così come quelli con le forze economiche.
Abbiamo ancora difficoltà a far comprendere i vantaggi che offre la fibra ottica e ci appelliamo, per questo, alle associazioni di categoria”. Ferranti ha fatto anche un breve punto sui lavori: “Stiamo completando il cablaggio del macrolotto 2 portiamo avanti il collegamento degli altri comuni dell’area Consiag: alla fine arriveremo a infrastrutture per oltre 250 km compresa la Valbisenzio e il Mugello. Ferranti ha ribadito anche la necessità di mettere sullo stesso piano tutti gli operatori: “non possiamo continuare a pagare a Telecom, che utilizza le infrastrutture che sono di proprietà dell’amministrazione comunale e questo è il problema centrale da affrontare”.
Il convegno si è concluso con gli interventi di Alfio Tiezzi, presidente onorario del Gruppo Abaco e di Aldo Alderigi presidente di J.Venture & partners che hanno parlato delle varie opportunità per enti pubblici e privati e imprese offerte dalla banda larga, mentre Leonardo Lombardi, componente del consiglio di amministrazione di Planet Area, ha auspicato un maggior coinvolgimento da parte degli imprenditori pratesi perché possano usufruire, utilizzando le infrastrutture che già ci sono, dei numerosi vantaggi offerti dalla fibra ottica.