Firenze, 3 giugno 2004 – Sicurezza alimentare e trasparenza per i consumatori: di questo si è parlato oggi nel seminario “Tracciabilita’ e rintracciabilita’ della filiera degli alimenti: problemi e prospettive per le imprese”, organizzato a Firenze da Confartigianato in collaborazione con Cna e Camera di Commercio.
Rintracciabilità, un termine poco familiare ai più, ma che dovrà divenirlo entro il 31 dicembre, almeno per gli operatori del settore alimentare e mangimi, che dovranno adeguarsi al Reg CE 178/2002.
Ovvero, dal 1 gennaio 2005, dovranno non solo essere in grado di individuare le imprese che hanno servito, ma anche di risalire all’origine dei prodotti, rintracciando, appunto, tutti i loro fornitori (dalle materie prime agli alimenti). Lo scopo è semplicissimo: poter ritirare rapidamente un prodotto dal mercato in caso d’emergenza sanitaria. Si tratta di una serie di procedure che possono anche diventare di difficile gestione, specie nel settore della piccola e media impresa. Basta pensare alla mole d’informazioni che dovranno gestire le aziende di trasformazione.
Si consideri, per esempio, un’impresa produttrice di piatti pronti che si trovi a fronteggiare un emergenza salmonella trasmessa da una confezione di lasagne che ha prodotto. L’azienda dovrà immediatamente ritirare dal commercio le confezioni vendute e, al contempo, risalire a tutti coloro che gli hanno fornito uova, carne e latte. Il fornitore di uova dovrà a sua volta risalire all’allevamento di riferimento, l’allevatore ai fornitori di mangimi, quest’ultimi ai coltivatori e così via fino a rintracciare l’origine del problema.
Il progetto pilota di tracciabilità e rintracciabilità alimentare, presentato quest’oggi da Confartigianato Firenze con la collaborazione di Cna, permette di gestire agilmente tutte queste informazioni grazie ad un pc, un sistema d’etichettatura e una piattaforma di pesa, strumenti che comunque devono essere presenti nel processo produttivo delle aziende. Il sistema - spiega Andrea Pieri, Vice Presidente di Confartigianato Firenze - ha una duplice finalità: da un lato, traccia il percorso dei singoli ingredienti che concorrono alla produzione di un determinato prodotto, a partire dal loro ingresso nel magazzino delle materie prime; dall’altro permette la rintracciabilità grazie ad un etichetta apposta sul prodotto finale”.
Un progetto che guarda anche ai consumatori: allo studio, infatti, un portale Web (che la Camera di Commercio potrebbe gestire) cui si accederà, grazie a codici contenuti nelle etichette, per avere informazioni accessorie, come quelle che garantiscono l’origine territoriale (fiorentina o toscana) e l’impiego di lavorazioni veramente artigianali. Rintracciabilità come sicurezza alimentare, ma anche come sinonimo di trasparenza. Seguire e registrare tutto il processo produttivo rende, infatti, molto più difficili inganni e frodi, semplicemente perché le responsabilità diventano più facilmente individuabili.