CAPANNORI - Sabato 5 giugno 2004, alle ore 11:30, alla presenza delle Autorità, sarà tenuta in località Casa del Lupo (Comune di Capannori) una conferenza-stampa per illustrare i risultati degli scavi finanziati dal Consorzio ASCIT ed effettuati sotto la supervisione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Com’è noto, a partire dal VII secolo dopo Cristo e fino alla metà dell’Ottocento, epoca della bonifica granducale, il territorio pianeggiante che si estende a est di Lucca fu occupato da un lago di estensione variabile denominato di Sesto o di Bientina.
Sotto le acque limpide di quel lago già nel Cinquecento si potevano scorgere ruderi cospicui, tanto che gli eruditi locali li identificarono con le rovine della mitica città di Sextum. La moderna ricerca archeologica ha dimostrato che in realtà si trattava di resti pertinenti a insediamenti rurali di epoca romana, ma così numerosi che - a buon diritto – l’area è stata soprannominata “ La Piana delle 100 fattorie”. Nessuno, però, avrebbe potuto immaginare che sotto una potente coltre di sedimenti alluvionali potesse nascondersi anche un’imponente strada extraurbana etrusca del V secolo a.
C., la prima affiorata in Toscana e, sia per arcaicità sia per dimensioni sia per l’ottimo stato di conservazione, forse la più importante mai trovata in Italia. Occasione per la straordinaria scoperta sono stati i lavori di reinterro, a cura del Consorzio ASCIT, delle trincee esplorative aperte nel 1997 a Casa del Lupo (Capannori), località sulla quale, in seguito al ritrovamento di una serie di canalizzazioni di età romana e medievale, era stato apposto il vincolo archeologico-paesaggistico.
Agli archeologi incaricati dal Consorzio ASCIT di curare ricopertura e salvaguardia di quegli antichi fossati sono bastati pochi giorni per capire che il sottosuolo di Casa del Lupo celava ben altri segreti. Effettuate tre ampie trincee alla distanza di circa 100 metri l’una dall’altra, gli specialisti hanno potuto portare in luce tratti consistenti di una infrastruttura viaria dell’epoca etrusca tardoarcaica costituita da massi, ciottoli e ghiaino giustapposti a secco. L’eccezionalità della scoperta può avere un indicatore eloquente nei seguenti dati: la strada etrusca, che corre vicina e pressoché parallela all’autostrada Firenze-Mare, ha un ingombro in larghezza di circa sette metri e sono ben leggibili non solo le fasi e la tecnica di costruzione, ma anche i solchi lasciati 2500 anni fa da carri grandi e piccoli.
Il suo percorso est-ovest è stato individuato per quasi duecento metri e sarà facile seguirlo, in un’area per fortuna non urbanizzata, per parecchi chilometri. Allo stato attuale delle ricerche appare ragionevole l’ipotesi che il tratto stradale affiorato a Casa del Lupo sia riferibile a quel sistema viario etrusco, per così dire dei due Mari, che congiungeva la tirrenica città di Pisa con l’adriatica città di Spina attraverso Marzabotto e Bologna.