Viareggio – “Cunego è giovane, forte e sicuramente ha un grande futuro. Ma di fronte a questa sua vittoria al Giro d’Italia bisogna chiedersi se è lui che è andato veloce o se sono gli altri che sono andati piano.Secondo me sono gli altri a essere andati piani”.
Nel giorno della consacrazione sul traguardo di Milano dell’astro nascente del ciclismo Damiano Cunego, 22 anni, Mario Cipollini ha commentato così l’exploit a Viareggio, a margine del 1° congresso europeo dei medici del calcio organizzato dalla Lamica,.
“Simoni?”, ha aggiunto, “Ha fatto esternazioni sgradevoli nei confronti del suo rivale.
Ma non riesco a colpevolizzarlo. Si deve capire che uno come lui che si è preparato e ha sofferto per affrontare da favorito il Giro fa fatica ad affrontare la sconfitta. In questo Simoni ha però dimostrato di avere dei limiti”.
“Come mi sarei comportato al suo posto? Io ho perduto volte che pensavo di aver già vinto. Ma ai miei avversari ho sempre fatto i complimenti. Il duello con Petacchi è sempre stato corretto” del resto un atleta deve imparare che la vita è fatta a cicli. L’importante è sapere di essersi battuti ad alto livello.
Ha smesso di vincere Merkx, smetterà anche Cipollini così come smetterà Simoni e un giorno anche Cunego”.
Comunque, ripete Cipollini, “non ho mai visto un Gviro d’Italia come questo, ossia senza capaci di ribaltare la situazione. Gonchar secondo in classifica? Al Tour non arriverebbe fra i primi venti. Anche Simoni non era il Simoni del 2003. Cunego ha vinto bene, è simpatico e a Genova, alla 1° tappa, gli ho detto cose che senz’altro ricorda. Che cosa? Un segreto fra me e lui.
Ma chi s’intende un po’ di ciclismo si è accorto che gli avversari quest’anno erano incredibilmente deboli”.