Viareggio – L’inchiesta sul doping che si è scatenata sullo sport italiano rende di estrema attualità il primo congresso europeo dei medici del calcio che, alla vigilia dei campionati europei, si apre domenica 30 maggio a Viareggio e che al doping dedica appunto alcuni capitoli di grande interesse.
Dopo l’era del nandrolone, l’Italia del calcio è ormai all’avanguardia nella lotta al doping. “Ma quanto accade nel nostro paese trova pochi riscontri in Europa”, dice Enrico Castellacci, il presidente dell’associazione dei medici del calcio italiani che organizza il congresso, “E’ l’ora di varare una normativa europea uguale per tutti.
Altrimenti ne va non solo della salute degli atleti, ma anche della credibilità dei tornei internazionali”.
Il congresso ha carattere scientifico e il programma è ricchissimo di relazioni specialistiche di eminenti sanitari (traumatologia, fisioterapia, training e overtraining, vaccinazioni, integratori e problemi medico legali). Ma il confronto tra i vari Paesi e scuole di pensiero sul doping è quello, immancabilmente, destinato a colpire un’opinione pubblica scossa dall’ultimo blitz della magistratura.
Questo primo round europeo, nato in collaborazione con Coni, Fgci, Fmsi e l’Istituto di Medicina e Traumatologia dello Sport di Lucca, coincide con il 21° congresso della Lamica e presenta un importante parterre di autorità.
Lo inaugurano (ore 17) il presidente del Senato Marcello Pera, il sottosegretario alle comunicazioni Massimo Baldini e l’assessore alla Sanità della Regione Toscana, Enrico Rossi. Tra i presenti anche Marcello Lippi e Eugenio Fascetti, gli arbitri Pierluigi Collina e Tiziano Pieri, Mario Cipollini e l’allenatore del Barcellona Franck Rijkaard.
Il cuore “politico” del congresso è il convegno che (ore 15) precede l’apertura ufficiale: “L’evoluzione del calcio in Europa: incidenza sugli aspetti tecnici, atletici e medici” con un’appendice sulle “Nuove strategie antidoping: osservazioni a distanza”.
Tra i protagonisti, oltre a Innocenzo Mazzini, vicepresidente della Figc, Franck Rijkaard, allenatore del Barcellona, Fabio Pigozzi (Coni) e Giorgio Santilli (presidente della Federazione Medico Sportiva), i medici di Ajax (Piet Bon), Monaco (Eric Burachi), Valencia (Jorge Candel Rossel), Real Madrid (Alfonso Del Coral, con il preparatore Valter Di Salvo), Chelsea (Bernardino Petrucci con il preparatore Roberto Sassi), Barcellona (Antonio Tramullas).
Tra gli italiani, Riccardo Agricola (Juventus), Mario Brozzi (Roma), Massimo Manara (Parma), Marcello Manzuoli (Lazio), Rodolfo Tavana (Milan). Come responsabili dell’antidoping Giuseppe Capua (Figc), Luigi Frati (Coni), Francesco Botrè (Wada).
“Sarà un confronto acceso e di grande interesse anche sui metodi di preparazione e sui carichi di allenamento”, ha commentato Castellacci, “E’ bene sapere che i medici del calcio italiani sono all’avanguardia in Europa. Per primi, ormai 30 anni fa, abbiamo capito la peculiarità di questo sport e non a caso oggi esportiamo know how e specialisti a grandi club come Real Madrid e Chelsea.
Per primi siamo intervenuti anche sul doping ottenendo controlli a sorpresa incrociando sangue e urine”.
L’importanza del congresso va comunque oltre questi aspetti legati al doping. In tema di gestione medico-atletica delle squadre da segnalare appunto la presenza di Rijkaard che presenterà un innovativo programma di lavoro del Barcellona, tecnico atletico e medico.