Annullate due gare di appalto per presunto vizio nelle offerte presentate, tale da pregiudicare il corretto svolgimento dell'aggiudicazione. E' quanto ha deciso ieri la giunta comunale riguardo ai lavori di sostituzione di alberature senescenti e pericolanti, abbattimenti e nuovi reimpianti. In concreto si tratta di due lotti di lavori per un importo rispettivamente di 361.085 e 394.689 euro.
Secondo le normative, le gare devono essere aggiudicate con il criterio del prezzo più basso rispetto a quello posto a base di gara determinato mediante il sistema del cosiddetto "taglio delle ali" e della "media mediata".
Inoltre le procedure devono garantire la par condicio fra i concorrenti e il principio della segretezza delle offerte, che comporta per le imprese il divieto di conoscenza reciproca delle offerte stesse. Invece, dall'esame delle offerte presentate, sono emersi elementi tali da indurre a ritenere che da parte di alcune imprese siano emersi elementi atti a viziare i procedimenti di aggiudicazione. L'Amministrazione comunale ha segnalato gli episodi all'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici che ha confermato una situazione anomala per quanto riguardo i ribassi d'asta.
Dalla deliberazione dell'Autorità di vigilanza per i lavori pubblici si evince infatti che alcune imprese abbiamo tenuto comportamenti tali da turbare la libera concorrenza delle imprese: per questo la giunta ha annullato le procedure delle due gare, unico provvedimento efficace in questo specifico caso.
Hanno costituito e preso parte ad un'associazione per delinquere attraverso la quale avrebbero fatto vincere a candidati graditi concorsi per docente ordinario e associato e per ricercatore nelle facoltà di cardiologia delle Università di Bari, Firenze e Pisa: per raggiungere questo risultato gli indagati avrebbero anche controllato presso alcune Università italiane l'elezione di componenti delle commissioni esaminatrici.
E' questa l' accusa contestata dalla Procura presso il Tribunale di Bari nell'avviso di proroga delle indagini preliminari che è stato notificato dalla guardia di finanza a sette medici indagati.