A undici anni dalla strage Firenze ricorda l'attentato di via dei Georgofili, che costò la vita a cinque persone e causò 48 feriti. Molte le manifestazioni, organizzate dal Comune in collaborazione con l'"Associazione vittime di via dei Georgofili", che hanno abbracciato l'intero mese di maggio. Domani sera, mercoledì 26 maggio, alle ore 21,30, piazza della Signoria ospiterà lo spettacolo dell'Antigone di Sofocle con i ragazzi dei licei scientifici Rodolico e Castelnuovo di Firenze. Lo spettacolo, curato dalla compagnia "Venti Lucenti" per la regia di Manu Lalli, è già stato messo in scena il 22 maggio alla Romola, nel Comune di San Casciano.
Le musiche sono state composte da "Harmonia Ensamble". Il momento clou, al quale tutta la cittadinanza è invitata a intervenire, ci sarà, nella notte tra domani e dopodomani, alle 00.50, quando dal cortile di Michelozzo, in Palazzo Vecchio, partirà un corteo con i gonfaloni del Comune di Firenze, della Provincia e della Regione Toscana e con i labari di tutte le associazioni di volontariato. All'una e zero quattro di notte, esattamente all'ora in cui scoppiò l'autobomba, il corteo arriverà sul luogo della strage.
Lì verrà deposta una corona di alloro e verrà inaugurato l'ulivo-monumento che il Comitato di via Lambertesca, insieme all'Accademia dei Georgofili, ha voluto collocare, incontrando l'approvazione della giunta comunale, nel luogo della strage. L'ulivo vuole, infatti, rappresentare il simbolo della rinascita dopo il devastante attentato. Nel pomeriggio del 27 maggio, invece, alle 17, nel Salone de' Dugento di Palazzo Vecchio, verrà presentato il volume "Antonino Caponnetto, eroe contromano in difesa della legalità" curato da Salvatore Calleri.
La mattina verrà reso omaggio alle vittime della strage con la deposizione, alle ore 8,30, di un cuscino di fiori sulla tomba della famiglia Nencioni e, alle 9, la celebrazione di una Messa di commemorazione nella Chiesa di San Carlo. In contemporanea sarà deposta una corona di fiori sulla tomba di Dario Capolicchio nel cimitero Sarzanella. Le iniziative con le quali si è voluto ricordare la strage dei Georgofili e riaffermare l'impegno nella difesa della legalità sono cominciate il 13 maggio con un dibattito, alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Pisa, su "41-bis: strumento di lotta alla mafia o tortura di Stato".
A questo incontro sul "carcere duro" per i boss mafiosi hanno partecipato, tra gli altri, il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna e il presidente della "Fondazione Caponnetto" Alfredo Galasso. La settimana scorsa, invece, in Palazzo Vecchio, è stato presentato il libro "Il coordinamento delle indagini di criminalità organizzata e terrorismo", curato da Piero Luigi Vigna, Giovanni Melillo e Armando Spataro, che raccoglie gli interventi di alcuni magistrati come Vittorio Borraccetti, Giancarlo Caselli, Stefano Dambruoso, Paolo Mancuso, Domenico Manzione, Pierluigi Dall'Osso.
Il volume è stato dedicato alla memoria di Gabriele Chelazzi, il pubblico ministero che ha individuato gli esecutori e una parte dei mandanti delle stragi della primavera-estate del '93.