Firenze – Doping, doping, doping. Per la prima volta nella storia del gioco più bello e più discusso del mondo, i medici dei grandi club europei di calcio si riuniscono a congresso e lo fanno in Italia (Viareggio, 30 maggio – 1 giugno), alla vigilia dei campionati europei, preannunciando un dibattito destinato a non restare senza conseguenze.
Il congresso ha evidente carattere scientifico, con un programma ricchissimo di relazioni specialistiche di eminenti sanitari (traumatologia, fisioterapia, training e overtraining, vaccinazioni, integratori e problemi medico legali).
Ma l’aspetto “politico” del confronto tra i vari Paesi e scuole di pensiero è quello, immancabilmente, più destinato a colpire l’opinione pubblica, come ha del resto spiegato oggi al Centro Tecnico di Coverciano Enrico Castellacci, presidente del congresso e della Lamica (Libera Associazione dei Medici del Calcio), presentando l’evento con i colleghi della Nazionale, Andrea Ferretti e Giorgio Zeppilli, e con il vicepresidente della Figc, Innocenzo Mazzini.
“Contro il doping”, ha detto, “in Italia abbiamo fatto molto.
Altrove sono invece assai in ritardo. E’ l’ora di varare una normativa europea uguale per tutti. Altrimenti ne va non solo della salute degli atleti, ma anche della credibilità dei tornei internazionali”.
Questo primo round europeo coincide con il 21° congresso della Lamica e presenta un parterre eccezionale. Lo inaugurano (ore 17) il presidente del Senato Marcello Pera, il sottosegretario alle comunicazioni Massimo Baldini e l’assessore alla Sanità della Regione Toscana, Enrico Rossi.
Collaborano Coni, Fgci, Fmsi e l’Istituto di Medicina e Traumatologia dello Sport di Lucca. Presenziano, tra gli altri, Marcello Lippi e Eugenio Fascetti, gli arbitri Pierluigi Collina e Tiziano Pieri, Mario Cipollini e l’allenatore del Barcellona Franck Rijkaard.
Il cuore “politico” del congresso è il convegno “L’evoluzione del calcio in Europa: incidenza sugli aspetti tecnici, atletici e medici” con un’appendice sulle “Nuove strategie antidoping: osservazioni a distanza”.
Tra i protagonisti, oltre a Mazzini, Rijkaard, Fabio Pigozzi (Coni) e Giorgio Santilli (presidente della Federazione Medico Sportiva), i medici di Ajax (Piet Bon), Monaco (Eric Burachi), Valencia (Jorge Candel Rossel), Real Madrid (Alfonso Del Coral, con il preparatore Valter Di Salvo), Chelsea (Bernardino Petrucci con il preparatore Roberto Sassi), Barcellona (Antonio Tramullas). Tra gli italiani, Riccardo Agricola (Juventus), Mario Brozzi (Roma), Massimo Manara (Parma), Marcello Manzuoli (Lazio), Rodolfo Tavana (Milan).
E come responsabili dell’antidoping Giuseppe Capua (Figc), Luigi Frati (Coni), Francesco Botrè (Wada).
“Sarà un confronto acceso e di grande interesse anche sui metodi di preparazione e sui carichi di allenamento”, ha commentato Castellacci, “E’ bene sapere che i medici del calcio italiani sono all’avanguardia in Europa. Per primi, ormai 30 anni fa, abbiamo capito la peculiarità di questo sport e non a caso oggi esportiamo know how e specialisti a grandi club come Real Madrid e Chelsea.
Per primi siamo intervenuti anche sul doping ottenendo controlli a sorpresa incrociando sangue e urine”.
Oggi, ha aggiunto il presidente della Lamica, per garantire una rete antidoping efficiente la Figc spende ogni anno milioni di euro, cinque e anche dieci volte di più di quanto si investe in altri Paesi: “La questione è ormai aperta”, ha detto, “E’ venuto il momento che anche in Europa si applichino gli stessi metodi di indagine in vigore in Italia. L’importanza del congresso va comunque oltre questi aspetti legati al doping.
In tema di gestione medico-atletica delle squadre vorrei segnalare la presenza di Rijkaard che presenterà un innovativo programma di lavoro del Barcellona, tecnico atletico e medico”.