La nuova sede del magazzino librario del Gabinetto Vieusseux ospiterà più di 200.000 libri: in particolare si tratta di 134.500 volumi alluvionati nel 1966 (di cui circa 40.000 restaurati e 70.000 comunque consultabili), conservati finora alla Certosa del Galluzzo, di circa 48.000 volumi appartenenti all'ottocento e al novecento e di qualche migliaio di riviste che nei prossimi giorni saranno archiviate. Tutto il materiale è stato ricollocato sulle nuove scaffalature metalliche nella sede del viale Guidoni, 178/a, un cuore importante di una biblioteca romantica ottocentesca, che si affianca a quella di Palazzo Strozzi e di Palazzo Corsini Suarez, recentemente inaugurato.
Questo immobile rappresenta un obbiettivo raggiunto, una risposta ad un problema importante che era aperto da anni. Sostanziosi, nonostante i tagli di bilancio, sono stati gli investimenti della cultura che è stata seconda soltanto all'ambiente e al territorio. La presentazione del nuovo immobile è avvenuta stamani, tra decine di migliaia di libri, alla presenza del sindaco di Firenze e degli assessori alla cultura, alle politiche per la casa e ai lavori pubblici, del presidente e del vicepresidente del Gabinetto Vieusseux, rispettivamente Marcello Fazzini e Giovanni Gozzini e di Maurizio Coppedè che ha curato il recupero dei libri alluvionati.
Nel prossimo futuro, però, il Gabinetto Vieusseux, potrebbe avere un nuovo immobile nel quale depositare tutti i suoi 650.000 volumi: la sede individuata è il palazzo dell'Opera Pia dei Bardi, risalente al '500 e collocata all'angolo fra via Maggio e via dei Michelozzi, quindi molto vicino a palazzo Corsini Suarez. Palazzo Strozzi continuerà ad ospitare la Sala Ferri ed il Centro Romantico ma diventerà, essenzialmente, la sede amministrativa e della presidenza del Gabinetto Viesseux. Palazzo Corsini Suarez ospiterà l'archivio contemporaneo e la sede del viale Guidoni resterà un "punto di passaggio" tra i libri che arrivano per essere restaurati e quelli che devono essere archiviati.
Tutto questo rientra in un complesso processo di riqualificazione dell'Oltrarno fiorentino. Con la sede del viale Guidoni (dove si trovano anche libri unici), dopo quasi 40 anni, tutti i volumi consultabili potranno tornare a disposizione grazie al corriere dello SDIAF (Sistema Documentario Integrato dell'Area Fiorentina), che due volte alla settimana ritirerà i libri richiesti dagli utenti, sia del Vieusseux, sia delle biblioteche dell'area fiorentina, sia delle biblioteche italiane e straniere, attraverso il prestito interbibliotecario.
I locali del viale Guidoni sono stati concessi in comodato gratuito dal Comune che, insieme agli assessorati alla cultura, alle politiche per la casa e ai lavori pubblici, si è adoperato per consentire il pieno recupero dei 182.000 volumi. Il Ministero dei Beni Culturali nel 2002 ha finalizzato il restauro, il trasloco dei volumi e l'acquisto delle scaffalature con circa 300.000 euro. I nuovi spazi, circa 600 metri quadri, sono stati messi a norma (con la coibentazione dei locali, abbattimento barriere architettoniche, impianti di illuminazione e antincendio adeguati), suddivisi in un grande ambiente e in una serie di piccole stanze che si affacciano sul corridoio d'ingresso.
Con questo trasferimento il patrimonio alluvionato, dopo anni di totale inagibilità, ritorna finalmente ad essere disponibile nella sua quasi totalità. Con la nuova sistemazione i residui lavori di restauro dei libri potranno procedere in maniera più organica, mentre il catalogo della biblioteca, ormai quasi interamente informatizzato e accessibile in linea, facilita notevolmente le attività di ricerca di utenti e studiosi, buona parte dei quali proviene da fuori Firenze. Inoltre, molte delle edizioni otto-novecentesche alluvionate e ancora non restaurate possono essere sostituite per la consultazione da copie presenti nei vari fondi speciali conservati dal Gabinetto Vieusseux, cioè le numerose biblioteche private acquisite a partire dagli anni Settanta.
Alcuni di questi fondi (Zamboni, Allodoli, Tarchi, Fossi) hanno trovato una collocazione più idonea proprio in questo magazzino, a completamento delle raccolte così riordinate. Nella nuova sede, per le monografie è stata seguita la collocazione utilizzata nei locali della Certosa, per i periodici, invece, è stato necessario svolgere un maggiore lavoro di riordino da parte del personale della biblioteca. Sono state create due sezioni: le riviste del Novecento (con circa 460 testate) e le riviste dell'Ottocento (80 testate: dal «Journal officiel de la République française» alla «Revue des deux mondes», da «Atlantic Monthly» a «Nineteenth century», dal «Nuovo Cimento» al «Monitore toscano»).
All'interno delle due sezioni le riviste sono state disposte in ordine alfabetico. A fianco dei periodici provenienti dalla Certosa è stato collocato anche un gruppo di riviste del Novecento prelevate dai sotterranei di Palazzo Strozzi: circa 500 testate non più correnti.
Ricordiamo che il 6 novembre 1966 l'acqua dell'Arno invase fino al soffitto le gallerie di deposito del Gabinetto Vieusseux, collocate nei sotterranei di Palazzo Strozzi. Furono così gravemente danneggiate le collezioni di un'istituzione unica nel panorama italiano, caratterizzata dalla presenza di testi e di riviste nelle principali lingue parlate fino dalla sua fondazione, cioè fino dal 1820: una «biblioteca romantica», «di letterature comparate», come la definì il direttore Alessandro Bonsanti in un'intervista rilasciata pochi giorni dopo l'alluvione, ricca di volumi introvabili nelle altre biblioteche fiorentine.
Le operazioni di salvataggio dei libri, al novanta per cento affondati nel fango dell'alluvione, partirono immediatamente: oltre 180.000 volumi, tra monografie e riviste, dopo un primissimo intervento, vennero trasportati negli ambienti della Certosa del Galluzzo, dove fu allestito un laboratorio per il recupero e il restauro di un patrimonio che, in mancanza di opportune e tempestive misure sarebbe andato per sempre perduto. Per circa vent'anni gli ambienti della Certosa, utilizzati sia per il deposito dei libri, sia per le operazioni di restauro, hanno comunque risposto alle esigenze della conservazione e della fruizione dei volumi.
Ma col tempo le condizioni del magazzino librario si sono progressivamente degradate. Gli ambienti, in stato di abbandono, hanno finito per diventare completamente inagibili, con gravi conseguenze sulla conservazione dei volumi e sulla loro accessibilità. Trovare un'adeguata sistemazione alla «gloriosa biblioteca circolante» frequentata da Stendhal e da Dostoevskij, da Browning e da James, diretta dai Vieusseux e successivamente, in epoca novecentesca, dai letterati Tecchi, Montale, Bonsanti, è stato uno dei principali obiettivi degli attuali vertici del Vieusseux (presidente Marcello Fazzini e direttore Giovanni Gozzini).
Entrati in carica nel 2000, insieme alle molte altre operazioni necessarie al riassetto finanziario e organizzativo dell'Istituto, si prefissero anche quella di risolvere «il problema dei libri alla Certosa». (uc)