Non si è trattato di un saluto conclusivo ma di una valutazione collettiva sul lavoro svolto dall'associazione Firenze 2010 per dare impulso al Piano Strategico, sia a livello di coordinamento che per continuare a sviluppare la collaborazione in rete tra i diversi gruppi e soggetti coinvolti. Hanno partecipato il presidente dell'associazione Leonardo Domenici, il vicepresidente Luca Mantellassi, il segretario Simone Tani, il coordinatore scientifico Carlo Trigilia e i rappresentanti dei gruppi di progetto.
È stata sottolineata l'importanza dell'associazione nata con la partecipazione di 26 soggetti tra pubblici e privati e che è chiamata a guidare la trasformazione urbana della città, in modo strategico ed è stato stilato un bilancio sulla mostra "Le Città cuore d'Europa" e sull'andamento dei gruppi di progetto. Sono stati approvati il bilancio consultivo per il 2003 e preventivo per il 2004 ed è stata presentata una sintesi del progetto di Transit Point per ottimizzare i rifornimenti nel centro storico di Firenze.
Per il futuro, sarà necessario dare maggiore impulso ai progetti che, per vari motivi, sono rimasti un po' indietro sulla tabella dei lavori. FORUMPA, il Forum della Pubblica Amministrazione che si svolge da ieri e fino a venerdì a Roma, darà un premio al Piano Strategico di Firenze per la comunicazione. Il Piano Strategico è stato anche coinvolto in un progetto del Ministero dell'economia per analizzare la corretta applicazione delle politiche europee nel sud Italia, sopratutto per quello che riguarda le aree urbane, per incentivare lo sviluppo delle politiche urbane nel mezzogiorno.
Diciotto sono i progetti prioritari del Piano Strategico dell'area metropolitana fiorentina: "L'Arno e la rete dei parchi metropolitani" (coordinatore Piero Certosi), "Nuda proprietà. Una casa per tutti" (Tea Albini), "Città di Galileo" (Franco Pacini), "Città del restauro" (Cristina Acidini), "Rete dei musei metropolitani. Museo della città" (Simone Siliani), "Turismo consapevole" (Emilio Becheri), "Firenze nell'e-government" (Elisabetta Tesi), "Made in Florence. Progetto nuove reti. Firenze internazionale" (Luigi Boldrin), "Sistema moda" (Giovanni Doddoli), "Mobilità metropolitana" (Gianni Biagi), "Rifornimenti intelligenti" (Elio Piccini), "Progettare insieme" (Giuseppe Matulli), "Villaggio multietnico" (Gerri Martinuzzi), "Polo scientifico e tecnologico di Sesto Fiorentino" (Romano Del Nord), "Nuovo centro civico di Scandicci" (Simone Gheri), "Pontassieve: riqualificazione dell'area ferroviaria" (Mauro Perini), "Polo di Novoli e Urban Center" (Simone Tani), "Sanità metropolitana.
Società della salute" (Graziano Cioni). Oltre ai 26 soggetti firmatari di Firenze 2010 hanno partecipato ai lavori dei gruppi anche alcuni altri enti: sia in qualità di esperti dei diversi settori e sia in qualità di attori coinvolti nella fase decisionale ma anche altri che hanno aderito all'Associazione nel corso dei lavori. In meno di un anno sono stati raggiunti tre accordi importanti per la realizzazione dei progetti del Piano Strategico. Il "Patto per lo Sviluppo Locale", il "Protocollo d'intesa tra Regione, Provincia, Comune, Rete Ferroviarie Italiane, Trenitalia e ATAF" per realizzare una rete di fermate metropolitane e il "Protocollo d'intesa tra provincia, Autorità di Bacino e tredici comuni che costeggiano l'Arno" per redigere uno studio di fattibilità del parco fluviale metropolitano.
Recentemente è stato indetto il concorso di idee per l'Urban Center che diventerà la nuova sede del Piano Strategico e un importante centro di sviluppo a Novoli. Sono stati presentati 31 progetti che dovranno essere selezionati per scegliere quello vincitore. Un altro aspetto da sottolineare, è stata la stesura del bando di concorso per la riqualificazione delle piazze fiorentine che raccoglie le linee guida maturate nei singoli Quartieri: un esempio concreto di progettazione partecipata.
Per numerosi progetti sono stati approvati studi di fattibilità e quindi sono stati fatti concreti passi in avanti per i finanziamenti. La mostra "Le Città cuore d'Europa" è nata dall'esigenza di far conoscere nel dettaglio ai cittadini i progetti che riguardano l'area metropolitana fiorentina. Più di 5000 persone hanno visitato la mostra all'Istituto degli Innocenti che poi è diventata itinerante. Numerose le presenze anche ai venti seminari che sono stati organizzati. La mostra, in seguito, è stata portata nei locali dell'ex COOP di San Lorenzo a Greve e dell'ex COOP di via Vittorio Emanuele a Rifredi (qui è stata visitata da 1500 persone e nei dibattiti è stato parlato anche del futuro di Careggi e del centro d'Arte Contemporanea) e al Polo di Scienze Sociali di Novoli.
Il 13 maggio la mostra sarà inaugurata anche al Polo scientifico di Sesto Fiorentino e in seguito sarà portata in altre aree. Nell'ambito della mostra, è stato chiesto ai visitatori di votare il "progetto più bello". I maggiori consensi li hanno avuti i progetti sull'Arno, sulle piste ciclabili, sulla rete delle fermate metropolitane, sui rifornimenti intelligenti, sulle politiche socio-sanitarie per gli anziani, sul Polo scientifico di Sesto Fiorentino. (mr)
Nella stagione della “democrazia partecipata”, prezioso gargarismo pre-elettorale, è passato ancora una volta sotto silenzio un progetto non leggero, non breve, non indolore: lo “scavalco” di Castello per rifornire Santa Maria Novella di treni TAV per tutta la fase (sarà lunga, a giudicare dai segnali) in cui i due tunnel per i supertreni sotto Firenze non saranno arrivati a collegarsi con il traforo TAV di Monte Morello.
Un impegno temporale di tre anni e cinque mesi in un quadrante strategico della città - il Nord Ovest - sede delle trasformazioni urbanistiche più significative in corso negli anni presenti e in progetto per quelli a venire. Un pesante impatto ambientale: “tutti i materiali verranno approvvigionati al cantiere mediante trasporto su strada; tutti i materiali di risulta verranno movimentati mediante autocarri” (così recita testualmente il progetto). Una clamorosa contraddizione con gli impegni solenni assunti nel marzo del ’99 nella conferenza di servizi sul nodo ferroviario di Firenze, che prevedeva la movimentazione esclusivamente su ferro dei materiali in entrata e in uscita dai cantieri.
Impegni che hanno costituito per anni motivo di vanto per le amministrazioni locali dopo lo smacco del Mugello, dove la ferrovia Faentina era stata promessa allo stesso scopo, e non un solo metro cubo di sabbia o di smarino è mai transitato su quei binari dall’inizio dei cantieri nel ’96 a oggi! A Firenze la storia si ripete, addirittura già in fase di progetto!
Idra ha depositato le proprie osservazioni presso i Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali, e presso la Regione Toscana, prima dello scadere dei risicati termini di legge.
Ma quanti cittadini hanno effettivamente saputo di questo progetto? Quanti sono stati in grado di scrivere le proprie osservazioni nei 30 giorni decorsi dalla pubblicazione? Idra aveva scritto al primo cittadino di Firenze Leonardo Domenici, il 13 aprile scorso, chiedendogli di investire in trasparenza, di garantire informazione e assistenza tecnica ai concittadini, di proporre una proroga dei termini di consegna delle istanze, dei pareri e delle osservazioni. Nessuna risposta, neppure questa volta, dal sindaco candidato sindaco.
Dopo aver rilevato che “lo Studio propone soluzioni caratterizzate comunque da un pesante impatto ambientale, contraddittorie e divergenti rispetto ai capisaldi delle condizioni proposte dallo Studio di Impatto Ambientale per la penetrazione AV di Firenze approvate in Conferenza di servizi il 3.3.’99”, Idra aggiunge - nelle sue osservazioni sullo scavalco di Castello trasmesse ai Ministeri e alla Regione - che “la genericità di parecchie delle indicazioni offerte dallo Studio di Impatto Ambientale” (in materia di traffico, inquinamento atmosferico, polverosità, impatti sulla falda acquifera, inquinamento acustico e vibrazioni) “sembra confliggere con le esigenze di dettaglio progettuale poste dalla più recente normativa, nazionale ed europea, in materia di Valutazione di Impatto Ambientale”.
L’associazione ecologista indipendente fiorentina teme le conseguenze che la generalizzazione di questo approccio potrà avere sulla tutela dell’ambiente e della salute di decine di migliaia di cittadini coinvolti a vario titolo dalla cantierizzazione, “considerata la mole e l’impatto eccezionali dell’intervento della penetrazione AV in un ambiente delicato, fragile e prezioso al mondo, quale la città di Firenze”. Idra dichiara di ritenere che “lo Studio debba essere dunque riformulato, approfondito, integrato e modificato in tutte quelle parti che non offrono elementi di conoscenza, analisi e indicazioni sufficienti a verificare gli effettivi impatti ambientali.
Appare infatti evidente che uno Studio accettabile in sede europea debba fornire garanzie documentate di compatibilità con le caratteristiche del tessuto storico, urbanistico e sociale della città di Firenze e della sua conurbazione, e assicurare la tutela (piuttosto che l’aggravamento) delle già precarie condizioni di salute dell’ambiente e di benessere psico-fisico della popolazione interessati dagli impatti dell’opera”.