Sono stati presentati oggi, a Grosseto, i risultati finali dello studio sulla popolazione di cormorani presenti nel territorio provinciale. "Abbiamo ritenuto utile finanziare questo progetto - commenta l'assessore provinciale alla Conservazione della Natura Gian Carlo Bastianini - in seguito alle numerose lamentele dei pescatori, nei confronti dei cormorani accusati di fare stragi di pesce". "Lo studio -continua Bastianini- ci ha permesso di avere dei dati numerici per quantificare il danno provocato dalla presenza di cormorani sulle attività economiche legate alla pesca e all'acquacoltura, nella Laguna di Orbetello e per individuare efficaci strategie di intervento finalizzate alla prevenzione alla mitigazione dell'impatto dei cormorani su tali attivita'."
Le interazioni tra il cormorano e le attivita' antropiche di rilievo economico, come l'acquacoltura e la pesca, sono note per tutte le maggiori zone umide e per le aree costiere del continente Europeo.
Attualmente svernano nel nostro paese 60.000 cormorani.
La popolazione di cormorani che sverna nella provincia di Grosseto risulta in progressivo aumento dal 1987.
Questo progetto, realizzato da un pool di esperti (biologi, economisti, ingegneri) appartenenti a due società di ricerca, la Nemo srl di Firenze e la Temi srl di Roma, in collaborazione con la Cooperativa dei pescatori di Orbetello, ha permesso di approfondire aspetti quali la valutazione dell'entita' della popolazione e dei periodi di presenza, la composizione della dieta, le consistenze degli stock ittici e l'impatto dei cormorani su di essi.
La media del consumo giornaliero di pesce, per ogni cormorano, nella Provincia di Grosseto, è pari a 420 grammi. Lo studio ha dimostrato che i cormorani prelevano dalla Laguna complessivamente 74 tonnellate di pesce. L'analisi dei resti ossei nelle borre rigurgitate dai cormorani, ha permesso inoltre di valutare nel dettaglio la dieta di questo volatile, costituita prevalentemente da cefali, spigole, gobidi e sparidi. I cormorani si cibano prevalentemente di pesci di taglia piccola, non ancora commerciabili.
Non tutti gli esemplari del dormitorio delle Formica di Burano, si alimentano nella Laguna di Orbetello: il 36% preferisce il mare e le acque interne.
Il risultato finale ha dimostrato che i maggiori danni si hanno nelle zone dove è più elevata la concentrazione di pesce ovvero nelle aree di sverno di Ansedonia e Santa Liberata, dove i pesci si concentrano lungo il canale per raggiungere il mare e nelle aree relative ai 9 impianti di acquacoltura intensiva.
Per quanto riguarda i rimedi, l'eventuale abbattimento di cormorani non risolverebbe il problema: questa specie predilige le zone costiere a quelle interne, una diminuzione considerevole del numero di esemplari non diminuirebbe la loro presenza in Laguna dal momento che sarebbe una delle ultime zone ad essere abbandonata.
L'unico rimedio possibile è agire con la difesa dei punti critici attraverso una serie di interventi come la copertura con le reti o altro materiale.