In molti hanno usufruito del servizio gratuito di apertura al pubblico dell’osservatorio faunistico della Riserva nei giorni festivi, con la possibilità di ottenere spiegazioni da guide esperte ed osservare gli uccelli attraverso le lenti di potenti cannocchiali. Questo servizio, organizzato dal Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, proseguirà per tutto il mese di Maggio.
Dopo la partenza delle anatre selvatiche, che a migliaia hanno sostato nei mesi di febbraio e marzo nella Riserva, in questa fase di primavera avanzata sono soprattutto gli aironi a dare spettacolo, mostrandosi intenti nella cova o nella cura dei piccoli.
Dall’osservatorio infatti è ben visibile la “garzaia”, cioè il sito di nidificazione coloniale di garzette, nitticore, aironi cenerini, aironi guardabuoi e sgarze ciuffetto.
Poi ci sono le spatole, grandi Ciconiformi che si confermano fedeli frequentatrici dell’area protetta, ma in numero superiore agli anni scorsi. Fra gli individui osservati ce n’è uno provvisto di anello colorato leggibile a distanza: si tratta di una spatola (sigla INX) nata nella piccola popolazione italiana di questa specie, che nidifica nelle Valli di Comacchio, inanellata presso il nido nell’aprile del 2000.
Lo stesso esemplare era stato osservato in Padule nel luglio 2003 e nella Laguna di Orbetello nel settembre dello stesso anno.
Non è infatti la prima volta che individui inanellati di questa specie, provenienti da Comacchio, vengono segnalati nella Riserva Naturale del Padule di Fucecchio.
E proprio a Comacchio si è svolto venerdì 30 aprile scorso un importante convegno sulla gestione delle aree umide, dal titolo “Avifauna acquatica: esperienze a confronto.” Il Centro di Ricerca ha partecipato con un proprio contributo assai apprezzato, inerente gli interventi di miglioramento ambientale compiuti all’interno della Riserva Naturale grazie al Progetto “Lungo le Rotte Migratorie”.
Il lavoro, esposto sotto forma di poster scientifico, illustra i primi risultati in termini di incremento della diversità biologica nell’area protetta conseguiti grazie agli interventi compiuti.
Esso tuttavia mostra anche le notevoli potenzialità inespresse, a causa della limitatezza della superficie protetta e di altre problematiche, come la pessima qualità e la carenza estiva delle acque.
Dal convegno è scaturito un ulteriore appello alle istituzioni affinché si facciano carico di vietare l’uso dei pallini di piombo nelle aree umide, causa di una patologia, il saturnismo, letale per migliaia di uccelli acquatici, che li ingeriscono alimentandosi. Cartucce caricate con pallini di metalli non tossici sono già in commercio anche in Toscana.