Firenze- Sono tre le regole d’oro che salvano i bambini dalla Sindrome della morte improvvisa del neonato (Sudden Infant Death Syndrome), che può colpire il bimbo nel primo anno di vita e che tuttora rappresenta la prima causa di morte in questo lasso di tempo. Non si tratta di accorgimenti complessi: i neonati dovrebbero dormire sulla schiena (a pancia in su), in ambienti non troppo caldi (18-20 C°) e senza fumo di sigaretta. Purtroppo però, come dimostra una indagine epidemiologica dell’Agenzia Regionale di Sanità, sono ancora poco seguiti dalle mamme e dai papà.
Per questo la Regione Toscana ha lanciato una campagna per la riduzione del rischio Sids che raggiungerà il maggior numero possibile di genitori, tramite 200 mila opuscoli informativi intitolati “Per loro è meglio così” e diffusi attraverso i 37 punti nascita, gli ambulatori dei pediatri di famiglia, i Centri di vaccinazione e i corsi di preparazione al parto. Il depliant è stampato in più lingue: italiano-inglese, italiano-cinese, italiano-arabo, italiano-spagnolo. “Dobbiamo fare di tutto – spiega l’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi – per sconfiggere questa sindrome crudele, questa tragedia improvvisa che si abbatte su tante famiglie.
E’ una vera e propria strage, che in Italia costa la vita a 500 neonati l’anno. Per questo è importantissimo non stancarsi di informare e sensibilizzare i genitori: dopo la diffusione delle raccomandazioni in molti paesi come gli Usa, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi si è registrata una diminuzione dei casi di Sids intorno al 35-40%”. L’indagine dell’Agenzia regionale di sanità è stata effettuata su un campione significativo di 1.427 genitori che si sono rivolti ai 74 Centri di vaccinazione.
I risultati fanno capire la necessità di insistere sul terreno della prevenzione. Quarantacinque genitori su cento, infatti, adagiano il proprio neonato in una posizione non corretta quando li mettono a dormire. Il 6,4% delle mamme e dei papà pongono il neonato in posizione prona, la più pericolosa dal momento che decuplica il rischio. La posizione sul fianco, che aumenta il rischio di tre volte, è adottata in più del 38% dei casi ed è soprattutto nei confronti di questa pratica scorretta che deve ora punterà la campagna.
La correzione di queste abitudini riduce il rischio Sids di oltre il 50%. Troppo caldo nella stanza del bebè? Per fortuna questo non è il caso dei genitori toscani. E’ ormai diffusa infatti l’abitudine di non coprire troppo il proprio bambino, né di farlo riposare in ambienti troppo caldi. Sul fronte del fumo rispuntano i problemi: ancora più del 12% dei bambini sono esposti al fumo durante la gravidanza, un comportamento cui sono associati altri gravi rischi per la salute, oltre a quello della Sids.
In oltre il 13% delle famiglie interpellate la madre non è italiana. Famiglie straniere che difficilmente vengono informate con i canali tradizionali. Ecco l’importanza della versione in lingua del materiale informativo. Infine il miglior “veicolo” di informazione è rappresentato dal personale sanitario, sia esso pediatra del punto nascita, pediatra di famiglia o ostetrica: le loro indicazioni sono percepite positivamente dai genitori.
A fine anno i dati nuovi raccolti attraverso la campagna saranno confrontati con quelli raccolti dall’Agenzia e allora sarà possibile capire l’impatto che la campagna di sensibilizzazione avrà avuto sui genitori portandoli a modificare le abitudini e quindi riducendo il rischio della Sids tra i neonati.
L’inizio della battaglia in Toscana contro la Sids risale ormai al 1992, con la prima deliberazione del Consiglio regionale sull’assistenza del neonato a rischio Sids. Presso il Centro di riferimento regionale Sids dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze funziona l’unico servizio in Italia di monitoraggio dei bambini a rischio. Dal 1992 ne sono stati seguiti circa 600, 150 dei quali nel 2003. (sc)