"La giornata di oggi non deve guardare solo al passato. Vorrei che da qui venisse un messaggio forte per la pace, per il lavoro, contro il declino che rischia il nostro paese. E perché il grande patrimonio di queste officine sia valorizzato come merita e non accantonato". Sono le parole del sindaco di Firenze, che stamani ha rappresentato l'amministrazione comunale alla cerimonia per il 60° anniversario del bombardamento delle Officine delle Ferrovie di Porta a Prato, colpite degli Alleati dopo essere state occupate dai tedeschi.
"Dalla tragedia del '44 - ha detto il sindaco - oggi deve venire una nuova spinta per dire no alla guerra e al terrorismo e per un futuro di pace. Non è un'utopia, perché proprio dai momenti più difficili e bui che dobbiamo trovare la forze per dire no alla guerra. E non tutto oggi è negativo: basta pensare che i nonni dei ragazzi che il primo maggio hanno festeggiato l'allargamento dell'Europa nelle piazze dell'est, probabilmente si sparavano da opposti eserciti. Il mondo può migliorare, ma c'è bisogno del nostro impegno, ogni giorno".
"La immediata ricostruzione delle Officine dopo il bombardamento - ha aggiunto il sindaco - dimostrò che il mondo del lavoro guardava allo sviluppo e lavorava per il progresso: è di questo spirito che abbiamo bisogno anche oggi".