E' quanto prevede una delibera approvata all'unanimità dal consiglio comunale su proposta dell'assessore alle politiche socio sanitarie Graziano Cioni. Una decisione arrivata in conclusione di un lavoro iniziato quasi un anno fa con la costituzione di un gruppo di studio formato da tecnici del Comune, dell'Associazione titolari di farmacie pubbliche e private, l'Ordine dei farmacisti e l'Azienda sanitaria di Firenze. Lo studio ha fotografato la situazione fiorentina: prima di tutto la presenza di 23 farmacie in esubero rispetto al numero previsto dalle normative in relazione agli abitanti, 117 per circa 370mila residenti.
Ma questo non comporterà alcuna variazione del numero complessivo delle farmacie sul territorio fiorentino.
In secondo luogo la distribuzione fortemente squilibrata delle sedi rispetto agli abitanti delle varie zone, con una concentrazione molto elevata nella fascia interna dei viali rispetto ad alcune zone periferiche oggetto di un imminente o prossimo sviluppo urbanistico ed edilizio.
In concreto l'atto contiene l'ipotesi preliminare di revisione della pianta organica per il decentramento delle sedi farmaceutiche nel territorio comunale e la bozza del protocollo d'intesa tra Comune, Azienda sanitaria fiorentina, l'Ordine dei Farmacisti, l'Associazione titolari di farmacie e la società Farmacie Fiorentine Afam spa.
Si tratta dell'avvio del procedimento di revisione della pianta organica delle farmacie, una procedura dall'iter lungo e complesso che coinvolge la Regione Toscana ma che dovrebbe avere tempi più brevi grazie al lavoro effettuato di concerto con i rappresentanti dei farmacisti.La bozza di protocollo d'intesa prevede quindi la possibilità di accorpare di alcune farmacie del centro storico, che saranno individuate sulla base della disponibilità espresse in modo volontario dai titolari attraverso l'adesione ad un apposito bando, e l'apertura dello stesso numero di sedi in zone semi periferiche e periferiche.
Nell'immediato si tratta dell'area ex Fiat a Novoli, dove sta sorgendo un nuovo quartiere della città con abitazioni, uffici, il Polo universitario e il Palazzo di Giustizia, e della zona di via Baccio da Montelupo in prossimità dei nuovi insediamenti del Cavallaccio, rimasta "scoperta" dopo il trasferimento della farmacia comunale 3 di Ponte a Greve all'interno del centro commerciale di San Lorenzo a Greve. In un secondo momento potranno essere aggiunte anche la zona di Castello e l'area di pertinenza dell'aeroporto Vespucci.