"Allora non posso dire che hanno fatto una scelta giusta, uguale a me. I ragazzi di Salò hanno fatto la scelta sbagliata”. La storia non si può relativizzare secondo l’onorevole Tina Anselmi che venerdì sera ha presentato in Palazzo Medici Riccardi, insieme al Presidente della Provincia Michele Gesualdi e a Giovanna Bencistà (dell’Archivio storico dell’Istituto storico della Resistenza di Firenze), il libro della Anselmi “Zia, cos’è la Resistenza?”, dialogo immaginario ma non tanto tra una zia che ha vissuto gli anni del fascismo e della Resistenza e la sua nipote.
Per il Presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi “il distacco tra ideali e vita politica è un dramma a ogni livello: assistiamo alla corsa di persone che utilizzano il potere come fine e non come mezzo, cercando nella politica la risposta a una volontà di autoaffermazione e non di servizio. La politica diventa mezzo per promuovere se stessi e senza il fine di rispondere ai bisogni della gente”. “Credo che le motivazioni della Resistenza siano un patrimonio irrinunciabile nella costruzione di una vita democratica, specialmente oggi che si vede togliere ai giovani la speranza di cambiare la vita – ha detto Tina Anselmi – Quando si parla del fascismo si dovrebbe ricordare meglio”: i fratelli Rosselli scappati in Francia e uccisi, Matteotti ucciso, “De Gasperi scribacchino in Vaticano”, Pertini sei volte condannato a morte, Gramsci in carcere.
La storia va dunque consegnata alla memoria e non solo agli archivi. La dispersione di questa memoria provoca secondo l’onorevole Anselmi, che è stata presidente della Commissione di indagine sulla loggia massonica P2, crepe nei valori di una vita davvero civile. “ Truffe combinate tra qualche banca svizzera e qualche gruppo italiano… Ci sono state interviste a Gelli e al figlio di Gelli che si è vantato che gli affiliati alla P2 non sono 962 – ha detto Tina Anselmi - Chi ha fatto parte della Commissione d’indagine non ha avuto un ‘grazie’, ma tutt’al più è stato salutato a bocca storta.
I poteri occulti si stanno ridistribuendo. Sono passati da un padrone all’altro migliaia di miliardi. E’ avvenuto tutto questo correttamente? Questa non chiarezza porta conseguenze anche sul piano finanziario: perché si dovrebbe investire in Italia se i soldi possono finire in mano alla mafia? Si distribuiscono le briciole e qualcuno si mangia la pagnotta. Spero che si viva nel nostro Paese una vita finanziaria ed economica normale. In questi ultimi due-tre anni sono spariti i grossi gruppi finanziari.
Intanto, la flessibilità del lavoro diventa licenza”. “Ho invitato Tina Anselmi – spiega il Presidente della Provincia Michele Gesualdi - in un momento in cui in cui la politica sta soffrendo perché non coinvolge, non risponde alle esigenze della gente. La politica ha bisogno di essere riscoperta chiamando la gente che ha avuto grande coerenza e ha saputo pagare di persona, come Tina Anselmi, per le cose belle ed alte”.