firenze- Aderiscono all’agitazione le sigle FIMMG, SNAMI, FIMP e i medici della Continuità assistenziale (ex guardia medica). Saranno garantiti i servizi urgenti e l’assistenza domiciliare programmata e integrata. “Siamo dalla loro parte – commenta l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi – I medici impegnati sul territorio costituiscono uno dei pilastri portanti del sistema della sanità pubblica, la prima garanzia perché gli italiani possano ricorrere alle cure e alle prestazioni necessarie secondo criteri di uniformità di accesso ed equità.
Penalizzarli così come il governo sta facendo significa mettere in discussione uno degli elementi di base che ci hanno consentito di raggiungere in questi anni livelli di salute tra i più alti al mondo. Mentre il ministro Sirchia si limita a promuovere campagne pubblicitarie interessanti ma di efficacia limitata, il governo Berlusconi vuole privatizzare tutto, compresi i rapporti di lavoro, e nella sua concezione mercantilistica e privatistica di ogni attività tende a colpire e a soffocare il sistema sanitario pubblico, facendo mancare i soldi, non rinnovando i contratti e promuovendo la devoluzione”.
Le motivazioni dell’agitazione sono serie e importanti: i medici lamentano non solo il mancato rinnovo della convenzione nazionale, scaduta il 31 dicembre del 2000, ma anche il costante sottofinanziamento dell’intero sistema sanitario pubblico e denunciano i pericoli insiti in un processo di “devoluzione” che, mal governato, potrebbe portare alla costituzione di “repubbliche sanitarie” diverse, penalizzando le fasce territoriali e sociali più deboli. “In questi anni abbiamo costantemennte coinvolto i medici di base nei nostri progetti – continua l’assessore Rossi – perché crediamo che attraverso la massima collaborazione e la massima valorizzazione del loro lavoro sia possibile ottenere quei risultati di qualità e di appropriatezza che i cittadini ci chiedono e di cui hanno diritto.
Non a caso proprio la Toscana sta per varare la sperimentazione delle Unità di cure primarie, bloccate invece a livello nazionale, strutture che garantiranno risposta medica 24 ore al giorno, diminuzione di accessi impropri al pronto soccorso, snellimento delle procedure burocratiche e messa a punto e utilizzo di protocolli diagnostico-terapeutici comuni”. E sempre in Toscana i medici di medicina generale daranno un contributo essenziale all’attività di sorveglianza attiva rivolta agli anziani nei mesi estivi per contrastare la prevista “emergenza caldo”.
Dal canto loro i medici di base hanno condiviso questa impostazione e anche per questo i progetti regionali che li riguardano stanno per decollare. I medici di medicina generale in Toscana sono oltre 3100 e garantiscono all’intera popolazione regionale tutte le prestazioni sanitarie del territorio. Il 64% di loro sono associati in cooperative o in altre forme e collaborano, attraverso 12 accordi aziendali, al controllo della spesa, all’assistenza domiciliare, alla prevenzione, all’attività specialistica territoriale, ai percorsi diagnostico-terapeutici e alle linee guida.
I pediatri di libera scelta sono circa 400 e assistono 320.000 bambini. Operano inoltre sul territorio circa 800 medici di continuità assistenziale, che assicurano le guardie mediche notturne e festive. I medici di medicina generale, in collaborazione con gli operatori dei distretti e dei Comuni, assistono circa 70.000 persone non autosufficienti e malati terminali.