(15 aprile 2004) – La vicenda dell'italiano ucciso e' stata seguita con angoscia dai familiari di Maurizio Agliana, uno dei tre ostaggi italiani in Iraq. Oltre 60 persone, nella sede della Misericordia di Prato dove il body guard ha tanti amici, hanno trascorso la notte guardando la televisione in attesa di ulteriori notizie. E da un cugino giunge un appello ad 'andare oltre la politica' per salvare la vita ai tre sequestrati. In tutta Prato, citta' natale di Maurizio Agliana, la preoccupazione rimane molto alta.
«Un'azione terribile e barbara». E' questo il commento del sindaco Fabriio Mattei all'uccisione, avvenuta ieri in Iraq, di uno dei quattro ostaggi italiani. Mattei anche stamani, dopo averlo fatto ieri, è tornato a parlare con la sorella di Maurizio Agliana, Antonella, cui ha rinnovato «i sentimenti di vicinanza e di solidarietà della comunità pratese». Il sindaco ha anche assicurato ai familiari ogni sostegno ed ha anche disposto nell'arco della giornata un servizio di sorveglianza delle loro abitazioni da parte dei vigili urbani.
«La speranza di tutti - ha detto il sindaco - è che Maurizio Agliana torni all'affetto dei suoi cari. Deve essere fatto ogni tentativo per liberare i tre italiani».
Il sindaco ha anche contattato l'unità di crisi del Ministero degli Esteri e nel pomeriggio, in apertura di seduta, ha svolto una comunicazione al Consiglio comunale.
``La risposta delle istituzioni all` assassinio di Fabrizio Quattrocchi deve essere ferma, non solo in suo nome e memoria, ma in nome di tutte le vittime di un terrorismo bieco e assassino, dalla Spagna all` Italia ad ogni altra parte del mondo e, più di tutto, in nome dei principi universali su cui si fondano i diritti umani, i diritti della nostra civiltà, i diritti degli uomini e dei popoli``.
Lo afferma in una nota diffusa da Valencia, dove si trova per un accordo fra la Calre (Conferenza dei presidenti delle assemblee regionali europee) e la Conferenza dei presidenti delle assemblee regionali spagnole (Corepa), il Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, nella sua veste di Presidente della stessa Calre. Nencini, che ha tenuto a sottolineare in un passo della sua dichiarazione ``il cordoglio e la vicinanza delle Assemblee regionali europee alla Spagna e ai suoi morti per i vili attentati del marzo scorso a Madrid``, parlando anche a nome di Julio de Espana Moya, Presidente dei Parlamenti regionali spagnoli, ha espresso ``sdegno e orrore per l` assassinio di Quattrocchi`` sottolineando ``l` assoluta determinazione delle istituzioni italiane a non cedere a minacce e ricatti``.
``Ho avuto in questo senso espressioni di solidarietà dal Presidente Moya - ha detto Nencini - e posso dire che anche i Parlamenti regionali spagnoli condividono una linea di fermezza che trova riscontro come non mai, a livello nazionale e internazionale. Il disegno di dividere e ricattare l` occidente è destinato a fallire e a rafforzare i principi comuni sui quali si fonda la nostra civiltà``
Il Presidente del Consiglio provinciale Eugenio Scalise prima dell’inizio dei lavori ha ricordato la barbara uccisione di Fabrizio Quattrocchi.
“Atti criminali – ha detto Scalise – rivolti non tanto e non solo contro una persona, ma contro l’umanità. Non ci sono cause che possono giustificare nemmeno lontanamente simili crimini. Siamo vicini alla famiglia della vittima e temiamo fortemente per la vita degli altri: Salvatore Stefio, Umberto Copertino, Maurizio Agliana, che sono gli altri italiani ancora nelle mani dei sequestratori. Noi speriamo veramente che la ferocia dei sequestratori si fermi e che siano restituiti alla libertà e ai familiari tutti i prigionieri che insieme agli italiani sono minacciati di morte.
Di fronte a questo, rimaniamo sgomenti e ci chiediamo quale sarà il futuro dell’umanità se l’uomo è capace di tanto. Auspichiamo che coloro che hanno la responsabilità dei governi, abbiano la volontà e la forza di fermare le violenze e le iniquità che oggi angosciano il mondo, per dare ai popoli una speranza di pace e di giustizia. Di fronte a questi fatti, non può che prevalere il dolore e la trepidazione. Esprimiamo la solidarietà del Consiglio provinciale alle famiglie che in queste ore soffrono e temono per i loro cari.
Esprimiamo l’auspicio che la tragedia che vive il popolo iracheno abbia fine il prima possibile, per impedire che la lista delle vittime innocenti diventi ogni giorno più lunga”.