Alta gastronomia e prodotti agroalimentari di qualità costituiscono un potente fattore di marketing territoriale. Ne ha dato ulteriore dimostrazione il successo di ‘Girogustando 2004 – i cuochi d’Italia s’incontrano a Siena’, la manifestazione enogastronomica promossa dalla Confesercenti senese, che in 9 settimane ha messo a tavola più di 2.000 persone. Una formula di promozione intelligente del territorio, che ha coinvolto complessivamente 32 ristoranti della provincia e 40 aziende vitivinicole, abbinate a 12 regioni italiane rappresentate da altrettanti grandi cuochi.
A questa kermesse della cultura enogastronomica italiana, Toscana Cereali ha dato il proprio contributo garantendo ai ristoratori coinvolti i suoi prodotti principali: la Pasta Tosca ed il Panem nostrum, entrambi garantiti dal marchio dell’Agriqualità della Regione Toscana (farfallina bianca).
Prendendo spunto da quest’esperienza, l’Associazione di prodotto che rappresenta 4.400 cerealicoltori toscani, propone Girogustando come modello da replicare in altre aree della regione.
“Il successo di una manifestazione come Girogustando – spiega il direttore di Toscana Cereali, Luciano Rossi – sta fondamentalmente nella sua formula.
L’idea di mettere insieme ristoratori, viticoltori e produttori, infatti, ha prodotto sinergie positive che hanno garantito benefici diretti ed indiretti alle diverse filiere produttive dell’offerta turistica di qualità che contraddistingue il territorio senese. Questa formula, pertanto, può essere replicata in altre zone rurali della Toscana che abbiano una forte connotazione sia sotto il profilo culturale che enogastronomico. Un ristoratore può promuovere i prodotti agroalimentari di qualità sia della Toscana che del suo territorio d’insediamento, ma questo significa, a sua volta, valorizzare il lavoro di agricoltori, artigiani e operatori dell’accoglienza che in quel contesto operano, dando ‘benzina’ ad un sistema integrato e dalla forte identità.
Perciò auspico che iniziative di questo tipo possano essere replicate in altri ‘distretti rurali’ della nostra regione, così che ogni operatore contribuisca per le proprie competenze specifiche a creare valore aggiunto per l’intero sistema”.