«La proposta di legge regionale sulle emissioni radioelettriche rappresenta un importante passo avanti ma è ambigua sul ruolo dei radioamatori che rischiano di essere trattati alla stregua di un'emittente televisiva sia per la quantità di norme burocratiche cui adempiere che per le sanzioni, palesemente sproporzionate questa categoria». E' quanto ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «I radioamatori - ha sottolineato Papini - sono assolutamente essenziali per il buon funzionamento della protezione civile in casi di emergenza, quando altri mezzi di comunicazioni non sono più in grado di funzionare.
Per Firenze la questione è particolarmente importante pensando al ruolo che questi volontari ebbero in occasione dell'alluvione del 1966 quando furono in grado di mantenere le comunicazioni con molte zone isolate». Per questo il capogruppo dei Verdi ha chiesto all'amministrazione «di intervenire per giungere ad uno stralcio chiaro dalla legge ed eliminare, per questa categoria, gli stessi adempimenti burocratici e le stesse sanzioni che valgono per Rai o Mediaste». «Devono comunque sottostare ad una rigida normativa nazionale ed internazionale sulle emissioni di onde elettromagnetiche - ha concluso Papini - e ricevono la loro concessione dietro un esame non facile.
Si tratta quindi di operatori già sottoposti a controlli adeguati per i quali potrebbe essere sufficiente una documentazione minima al fine dell'inserimento nel nuovo catasto delle emissioni radio che la legge toscana si prepara ad attuare. Una eccessiva burocratizzazione della loro attività potrebbe significare di fatto la cessazione per centinaia di questi volontari».