Chi realizza grandi interventi residenziali ex novo oppure recuperando aree ed edifici esistenti dovrà riservare almeno due alloggi su dieci all'affitto oppure all'edilizia convenzionata. Questa norma è contenuta nel Piano strutturale che oggi ha ricevuto il definitivo via libera da parte della giunta comunale e che a fine mese arriverà in consiglio per l'adozione. Ma, a differenza delle altre disposizioni previste dal Piano strutturale che entreranno in vigore al termine dell'iter di approvazione ovvero l'anno prossimo (la procedura dopo l'adozione del consiglio comunale prevede la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini a cui faranno seguito le controdeduzioni degli uffici e infine la definitiva approvazione del consiglio comunale), questa specifica norma diventerà operativa da subito.
"Questa norma, che riguarderà tutti gli interventi previsti in città - spiega l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi -, ci consentirà di dare una risposta importante a una categoria di cittadini sempre più in difficoltà, ovvero quelli che non hanno una casa di proprietà. Una fascia di popolazione che purtroppo sta diventando via via più numerosa anche a causa della difficile situazione economica". In dettaglio il Piano strutturale prevede l'obbligo per gli interventi residenziali di nuova costruzione e per quelli di recupero (attraverso il riutilizzo e la trasformazione di aree ed edifici privati) oltre i 2mila metri quadrati che una quota di almeno il 20% del costruito o del recuperato debba essere destinato all'affitto o comunque a edilizia convenzionata, sulla base di accordi specifici con l'Amministrazione comunale.
Questa norma di aggiunge a quella già in vigore che prevede il mantenimento, per le aree di trasformazione urbana attraverso i piani attuativi, dell'obbligo della cessione di almeno il 50% di aree al Comune. Il via libera odierno della giunta comunale arriva dopo una discussione avvenuta con la città: è stato per esempio convocato un tavolo tecnico con rappresentanti del Comune, della Provincia e della Regione e il materiale inoltre è stato inviato ai consigli di Quartiere e ai consiglieri comunali.
"Il Piano strutturale non è soltanto un nuovo piano regolatore, è uno strumento di programmazione e di indicazione degli obiettivi strategici di una città - aggiunge l'assessore Gianni Biagi -. L'obiettivo è duplice: da un lato definire un quadro di riferimento e delle certezze; dall'altro introdurre nelle procedure dell'urbanistica una maggiore capacità di seguire le modifiche delle esigenze della città, dei cittadini, delle attività economiche". Nel merito delle scelte politiche, il Piano contiene alcune conferme ma anche importanti novità.
In primo luogo viene ribadito il principio di non occupare ulteriormente suolo non urbanizzato. "Le aree agricole rappresentano una ricchezza in sé e vanno tutelate - ribadisce l'assessore Biagi -. I nuovi edifici quindi devono essere realizzati all'interno della città già costruita, utilizzando la preziosa risorsa delle aree industriali dismesse". Per quanto riguarda poi le infrastrutture, il Piano strutturale recepisce gli interventi già definiti come la tramvia, le opere connesse all'Alta velocità e alla Terza Corsia.
Ma sono previste anche opere nuove, come la circonvallazione a nord-ovest della città, condizione fondamentale per il recupero ad un uso urbano e cittadino dei viali. Rimanendo in tema di mobilità, il Piano Strutturale ribadisce il ruolo cardine del sistema di trasporto su ferro (tramvia e ferrovia). "Sarà l'asse portante della mobilità pubblica in città: tutte le principali funzioni pubbliche e private saranno collocate a non più di 300 metri dalle fermate della tramvia e della ferrovia - spiega l'assessore Biagi -.
In questo modo una migliore e più efficiente organizzazione della città e una riduzione del traffico privato". In concreto sarà introdotto il divieto di realizzare nuovi edifici privati più alti di 20 metri, che corrisponde a sei-sette piani, in tutto il territorio comunale. L'obiettivo è riaffermare un concetto chiave ovvero che il punto di vista privilegiato della città, sia in centro che in periferia, debba essere pubblico. Non verranno realizzati quindi grattacieli privati visto che il limite dei venti metri potrà essere derogato soltanto per rilevanti emergenze pubbliche.
Il Piano strutturale introduce anche lo stop alla realizzazione di nuovi centri commerciali, di medie o grandi strutture di vendita al di fuori di quelle già previste (sono però possibili alcune deroghe nel caso di recupero di aree dismesse). Stesso divieto per eventuali nuovi alberghi in centro e per la trasformazione di edifici residenziali in strutture ricettive.
Disco verde per la passerella di attraversamento dell'autostrada A11, quella che metterà in comunicazione l'aeroporto e le aree di sosta al di là dell'autostrada.
Il via libera della Giunta al progetto esecutivo è scattato oggi. A primavera cominceranno i lavori e il costo dell'opera si aggira intorno a 1.670.000euro per una durata complessiva dei lavori di circa 12 mesi. Quest'intervento rientra nel sistema di sviluppo delle aree di sosta, nel project finacing promosso dalla società Firenze Mobilità, di cui è socio anche Adf, la società che gestisce l'aeroporto. La passerella metterà in collegamento immediato l'aeroporto con le antistanti aree di sosta e in futuro il collegamento fra lo scalo aeronautico e la nuova stazione Firenze aeroporto.
L'intervento prevede la realizzazione di 389 posti auto. "Si tratta di un lavoro importante - ha detto l'assessore al project financing e alle aziende partecipate Simone Tani- un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione di nuovi parcheggi per i fiorentini attraverso questo strumento nuovo che è la finanza di progetto. In particolare - ha aggiunto Tani- questo intervento non solo valorizza l'infrastruttura aeroportuale del Vespucci, ma anche è un segnale in direzione dello sviluppo dell'aeroporto".