La Fiorentina fu spedita in C2; le altre squadre di grandi città avviate al fallimento non potranno “sprofondare” in quella serie. Questa è stato deciso ieri dai vertici del calcio italiano. C’erano tutti per trovare questa soluzione: Carraro (Presidente Figc), Galliani (Presidente Lega), Campana (Presidente Associazione Calciatori), Vicini (Presidente Associazione Allenatori), Abete (Vice presidente Figc), Mazzini (Vice Presidente Figc), Macalli (Presidente Lega C), Tavecchio (Presidente Lega Dilettanti).I cosiddetti “stati generali del calcio” o, meglio, gli “ stati del caos generale”.
Non potendo contare sullo spalma Irpef e su altri spalma debiti, si è spalmato il Lodo Petrucci. Perché il crac sta per abbattersi su alcune squadre: Roma, Lazio, Parma, Perugia, Chievo, Ancona in serie A; Napoli, Ternana, Messina, Catania, Torino, Genoa e Salernitana in serie B. Tutte società che hanno grosse e pregresse insolvenze con l’erario e con i propri dipendenti: né tasse né stipendi sono stati pagati. Cosa è stato deciso? I club che non saranno in grado di iscriversi ai prossimi campionati (o che dovessero fallire) potranno ripartire dalla categoria inferiore a quella di appartenenza e non dai dilettanti o, bene che vada, dalla C2.
Unica condizione: la “storia sportiva”, cioè essere tra i professionisti da almeno 10 anni. Queste squadre indebitate potranno solo vendere, avere un tetto agli ingaggi; le virtuose non avranno limitazioni. Detto questo, se l’attuale campionato di serie B con 24 squadre è lunghissimo, quante saranno le squadre che comporranno la serie B l’anno prossimo ? E quante dovranno essere inserite nei gironi della C1? In ogni caso, quello che conta è che quanto accadde due estati fa alla Fiorentina-Florentia-Fiorentina non si ripeta, con una discesa repentina agli inferi della C2, in parte poi recuperata quest’anno con il “ripescaggio” in serie B. E pensare che nella sofferenza di un campionato così assurdo, tra campetti motosi e tribunette fatte da “tubi innocenti”, molti tifosi viola ricordano quel purgatorio come un improvviso tuffo nel calcio vero, fatto di molta passione e meno pay tv. Certo la squadra era la più forte del girone B della C2, il ricordo di una cavalcata che ha portato alla vittoria per lo sportivo è sempre dolce; ma come non ricordare i tifosi viola a Gubbio a spalare la neve dal campo insieme ai tifosi avversari per far giocare la partita? Un altro calcio, un’altra dimensione, che farebbe bene a molti, se non a tutti. A cominciare da quegli “stati generali” ieri riuniti, che sembrano aver già dimenticato cosa è successo allo stadio Olimpico dieci giorni fa. AS